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Monte Malhão da Estrela, l'Everest del Portogallo

La vetta più alta del Portogallo si raggiunge comodamente con una strada asfaltata e poco ripida, che attraversa paesaggi straordinari e passa per una località sciistica da brividi, anche se per un motivo che non potete immaginare

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Caspita, sono appassionato di salite in moto fin dagli anni Ottanta, credevo di conoscerne un sacco, ne ho fatte di ganzissime tipo lo Chaberton, il Pico del Veleta o lo Château-Renard... e non sapevo niente di questo monte. Ma proprio niente! "Malhão da Estrela, chi è costui?". L'ho scoperto una settimana fa, quando Honda ci ha invitati a una due giorni in Portogallo per provare le sue 1100 bicilindriche, declinate nei modelli Africa Twin, NT e CMX Rebel nella versione T, quella con il cupolone alla Batman e le borse. Il programma prevedeva la scalata della montagna più alta del Portogallo e io mi sono detto: "Capperi, non mi sono mai preoccupato di sapere quale sia la vetta massima di quella nazione, né la strada più alta: per il lavoro che faccio, è una grave lacuna". Perché puoi sempre pensare che una nazione sia piatta e senza montagne, ma se non studi, ignorante resti. Allora ho studiato. La vetta massima del Portogallo è la Ponta do Pico, 2.351 m, che si trova sulle isole Azzorre, a ben 1.600 km di distanza dalla costa. Ah. Ma che palle, in Penisola Iberica sono recidivi, visto che pure la Spagna ha la sua massima vetta su delle isole che distano 1.300 km: è il Teide, alto 3.718 m. Ma se invece parlassimo di vette continentali? In Portogallo è il Malhão, che si trova sulla Serra da Estrela, ovvero dove Honda ha promesso di portarci. Già, è un raro caso in cui i record di altezza assoluti e stradali coincidono. Ma di che altezza stiamo parlando? 1.993 m. Che non sono pochi, ma viene da pensare: "che sfiga, 'sta nazione è arrivata a un soffio dai duemila metri, senza farcela". Ragion per cui, nel 1716, Re João V ordinò la costruzione di una torre alta sette metri, per colmare la lacuna. Non vi fa venire in mente il film "L'inglese che salì la collina e scese da una montagna", dove un paesino del Galles innalzò di 20 piedi la collina che lo dominava, in modo da farla omologare come montagna?

Una vetta orizzontale

Sono andato su Google Earth a vedere che aspetto avesse 'sto Malhão e sono rimasto così così. La vetta estrema di quella nazione non è un inaccessibile picco verticale ricoperto di ghiaccio e flagellato dalle tempeste, ma un altopiano esageratamente antropizzato, visto che lassù ci sono due osservatori astronomici, una torre, una piazza con un monumento, un paio di rifugi che vendono souvenir, un parcheggio con 900.000 posti macchina e una stazione sciistica, l'unica del Portogallo, con una seggiovia e tre ski lift, per un dislivello totale di 130 m di dislivello. Sì, lo so, a Zermatt in Svizzera le piste superano un dislivello di 2.200 m, qua sono un filo di meno. Io però ho una perversione balorda per le località sciistiche improbabili (sono andato a sciare nel centro commerciale di Dubai e mi sono persino divertito, ma prima o poi vorrei farlo anche a Casoni di Profecchia in Toscana e ad Afriski, nel distretto di Butha-Buthe in Lesotho), quindi sono andato a guardarmi il video https://www.skiresort.it/comprensorio-sciistico/serra-da-estrela/video/, restandone basito. Guardatelo! Si tratta di una dronata, molto lenta, che sorvola le piste da sci, accompagnata da un pezzo musicale da paura (nel senso di film horror), ovvero The darkest hour di zero-project. A me piacciono le musiche gotiche che ispirano l'arrivo di imminenti catastrofi, ma qua cosa c'entra? Mi fa venire in mente l'inizio del film Shining, dove si vede un VW Maggiolino viaggiare in uno splendido ambiente montano, ma la musica di accompagnamento è inquietante, per cui si capisce che succederanno cose terribili e che moriremo tutti. Perché creare una situazione di angoscia simile in un video che dovrebbe promuovere gioiosamente una stazione sciistica? Oltretutto, buona parte degli sciatori/snowboarder ripresi scende con estrema cautela e diversi di loro si schiantano al suolo, per cui l'idea che mi sono fatto, ascoltando quella musica, è che un gas letale, sprigionato da esseri mostruosi, stia intontendo gli sciatori, per poi farli morire uno dopo l'altro. Beh, spesso i viaggi sono ispirati da storie senza senso, questa lo era, non vedevo l'ora di andare lassù.

Metri di neve?

Avendo sciato a Pasqua, sul Sellaronda in Dolomite, con un innevamento decente, diciamo dai 1.500 m in su, mi aspettavo che in Portogallo, a 2.000 m, di neve ce ne fosse. Inoltre da parte di Honda ci arrivava un messaggio che diceva che lassù faceva un freddo barbino e di non venire vestiti con capi estivi. Quindi io mi aspettavo temperature sugli zero gradi, un paesaggio squallido, un po' di neve e atmosfere inquietanti, perché avrei pensato alla musica di quel video. Invece: caldo estivo fino in vetta, zero neve (neanche una chiazza) ma paesaggi straordinari, che ricordano la Costa Smeralda in Sardegna.

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Non sembra di essere in Sardegna?

Il tracciato è splendido e anche questo ricorda le strade sarde, quelle col fondo in granito, dove la tenuta è perfetta. Qui però ci sono tante macchie scure, simili a umido o bagnato, che istigano a rallentare. Ma in realtà non è bagnato, è l'asfalto che è così, maculato.

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Ci siamo divertiti molto a guidare su questa strada, infatti.

Il posto si presta a scattare 524.000 foto, ma questo era un viaggio organizzato, dove Honda aveva il compito di trasportare una dozzina di giornalisti in giro per il Portogallo, senza perderli per strada e rispettando orari piuttosto serrati, per cui quelle che vedete sono le pochissime foto che sono riuscito a scattare. Ma ce n'erano due a cui tenevo proprio.

La stazione sciistica. Che come foto è piuttosto insulsa, inoltre per scattarla ho rischiato la radiazione dagli eventi Honda, ma lo dissi, se dietro c'è una storia la foto ha senso. Anche se stiamo parlando di una colonna sonora senza senso. La roba buffa è che la pista più a destra viene indicata come "nera" anche se, come pendenza, è una bella "blu". 

L'altra foto è l'UomoMezzo, che mi autoscatto sempre durante i giri in moto o bicicletta.

Ho scelto di posare con la CMX1100T Rebel sia perché era la prima volta che veniva fatta provare alla stampa, sia perché quando mi ricapita di girare con una cruiser? Di solito io maneggio soltanto enduro più o meno grosse... La prova completa di siffatta moto andrà su Motociclismo di giugno 2023. In poche righe dirò che si tratta di una ricetta interessante: un motore favoloso, pieno di coppia (quello dell'Africa Twin) montato su una moto piccola, bassa, facile, maneggevole e dall'aspetto caratteristico (come la Vultus di qualche anno fa, fa pensare a Batman).

Riguardo, invece, alla posa UomoMezzo: cerco sempre di farla nel posto più caratteristico o significativo del viaggio. In questo caso, era il tetto del Portogallo. Quindi andava fatta nel punto di massima altezza, con gli osservatori di sfondo. Ma poi ho pensato: c'erano scorci molto più belli, è giusto sentirsi costretti a scattare qui solo perché è il punto più alto? La foto dev'essere una bella immagine o una tacca sul fucile? È un modo un po' marzulliano di chiudere questo articolo, ma probabilmente la risposta è una terza: la foto UomoMezzo deve raccontare la storia, quindi la storia è che siamo andati in quel preciso punto, la vetta cui mancarono sette metri per soddisfare Re João V.

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