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28 March 2013

MV Agusta F3: in Giappone brutta per legge

La tricilindrica di Schiranna, col suo sinuoso scarico a tre uscite, non rispetta le restrittive normative giapponesi anti emissioni. Così, come già successo alla Panigale, per il mercato del Sol Levante, compare un terminale… ammazza linea

Mv agusta f3: in giappone brutta per legge

Quante volte, guardando le nuove versioni dei modelli appena arrivati sul mercato, avete storto il naso davanti a porta targa plasticosi e ingombranti, scarichi silenziosi ma enormi o specchietti efficaci ma brutti? È la funzione che supera abbondantemente lo stile, il tutto in nome del rispetto delle norme di omologazione. Ma se già da noi ci lamentiamo, guardate la MV Agusta F3 destinata al mercato giapponese...

MEGLIO LUNGO CHE CORTO
La novità che balza subito all’occhio è il terminale di scarico posto sul lato destro della moto. Dalla gallery lo potete notare anche voi: un lungo e voluminoso tubo nero in luogo delle tre uscite in stile canne d’organo. Piccole e sinuose ma troppo rumorose. Ovviamente, con un terminale più lungo, si producono meno decibel, salvaguardando così le orecchie e i nervi dei cittadini giapponesi (in sostanza: si rispettano le normative). Chissà cosa direbbero se sentissero passare al limitatore le versioni europee della F3 e della Triumph Daytona 675 R, due moto  decisamente dotate in fatto di voce (sentite che sound la Daytona R testata al banco prove!) che troverete a confronto sul numero di Aprile di Motociclismo. Volendo a tutti i costi trovare qualcosa di positivo nell'innesto giapponese (a parte ovviamente il rispetto della legge9, c'è da dire che così la F3 assomiglia alla versione da gara usata da Rolfo e Iddon nel mondiale Supersport (la potete vedere in questa gallery).

RECIDIVI
Le norme giapponesicontro l’inquinamento acustico avevano comunque già colpito. Qualche mese fa, ad essere censurata era stata la “voce” di un’altra italiana, la Ducati 1199 Panigale. In quel caso, come potete vedere dalle foto in gallery, oltre all’aggiunta dello scarico laterale, la supersportiva bolognese riportava modifiche al carter, molto più ingombrante, più alcuni ritocchi tecnici di rilievo: 4 kg in più, nuova mappatura e potenza limitata a 135 avvilenti CV. D’altronde, anche la storica Ducati 916 (e 748), per superare le omologazioni australiane, era stata privata del faro sdoppiato all’anteriore, soppiantato da un mesto proiettore singolo (foto in gallery).

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