Statistiche web
01 September 2012

Proteggete i motociclisti!

A volte una guida prudente non mette al riparo dalle scivolate e l’abbigliamento protettivo può non bastare per non farsi male. Specialmente se si va a sbattere contro gli ostacoli fissi disseminati sulle nostre strade

Proteggete i motociclisti!

Dopo gli ultimi comunicati sulla situazione di Joan Lascorz (leggete qui), ci è venuta spontanea una riflessione sulla questione del muretto contro cui lo spagnolo ha impattato e che è stata l’effettiva causa del suo infortunio. Purtroppo non è raro che un pilota si trovi ad avere conseguenze gravi per cadute a volte quasi innocue. Il problema sono infatti gli ostacoli fissi, ancora presenti su molte piste e sottovalutati fino a quando qualcuno non si fa male sul serio (o peggio). Negli ultimi anni si è fatto molto per la sicurezza, ci limitiamo solo a sottolineare che, se piloti super allenati e superprotetti possono farsi molto male o morire per l’impatto contro un muretto in un circuito chiuso, significa che non si è fatto abbastanza. E se questo succede in un tracciato infinitamente più sicuro di una strada aperta al traffico, figuriamoci quanto maggiori saranno i pericoli nell’uso quotidiano della moto, anche se si va molto più piano.

CHIUDERE IL GAS NON BASTA
Ci sono infatti una quantità di ostacoli mobili e fissi a cui tendiamo a non pensare. Gli altri utenti della strada, per cominciare, pali e semafori, muri, marciapiedi, guard rail, alberi, monumenti al centro delle rotonde… E poi c’è il fatto che essere motociclisti non ci fa automaticamente diventare piloti. Un pilota è iper concentrato, non improvvisa, conosce la pista, la moto e i limiti propri e del mezzo. Inoltre pensa rapidamente e agisce secondo un istinto formato in anni di allenamenti. Per i motociclisti “normali”, invece, le possibili cause di distrazione sono all’ordine del giorno, senza contare il fatto che moltissimi non conoscono il comportamento della moto in situazioni limite. Non sanno nemmeno cosa fare in prima persona, a dire la verità.

SICUREZZA A 360°
Insomma, cadere prima o poi può capitare, pur con tutte le attenzioni del caso. L’importante è minimizzare le conseguenze. Le Case migliorano la sicurezza attiva (gomme, telai, freni, elettronica), l’abbigliamento tecnico oggi è efficacissimo. Quindi cosa manca? Semplice: qualcuno che insegni veramente a guidare la moto e ad adottare comportamenti utili a prevenire le cadute per la parte che riguarda chi conduce il mezzo; e poi manca la sensibilità per capire che, se proprio non si possono fare su strada delle vie di fuga tipo pista, almeno si dovrebbe cercare di eliminare ciò che sicuramente crea danni. O fare in modo che sia meno potenzialmente pericoloso.

TOGLIETE QUEGLI OSTACOLI!
Sui guard rail è già stato detto di tutto, ma il concetto è che vanno bene tutti tranne quelli che ancora su troppe strade ci sono. I paletti non si possono togliere, ma vanno protetti, possibilmente con una fascia continua e alta, altrimenti non serve quasi a nulla. Per salvare una vita a volte basta pochissimo. Ad esempio eliminare i monumenti nelle rotonde. Cippi in granito, telai da tessitura, carrelli di vagoni ferroviari… L’ideale per condannare uno per sempre anche se la causa scatenante del “lungo” magari era stata solo un piccolo errore, che può sempre capitare… Altro? Sì: certi cartelli stradali sembrano messi lì apposta per fermare i motociclisti che scivolano. Spostarli indietro di un metro sarebbe saggio. Infine gli alberi: sono belli e inducono a rallentare, masonoanche drammaticamente “solidi” in caso di scivolate anche banali. Qualcuno prima o poi dovrebbe pensarci.

Cerchiamo di non andarcele a cercare, però, proteggiamo noi stessi con una guida responsabile e consapevole (magari imparata in un corso). Poi vestiamoci come si deve e teniamo sempre gli occhi bene aperti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA