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QJ Motor sviluppa una frizione elettronica

L’azienda cinese da poco arrivata in Italia con la propria gamma ha brevettato un sistema di frizione ad azionamento elettronico sul proprio bicilindrico parallelo da 698 cc. Un'idea simile, ma differente nel funzionamento, a quella presentata ad Eicma da un'altra grossa Casa motociclistica...

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Come detto ormai più volte, molte aziende cinesi non sono più famose per copiare modelli di moto già esisteni, ma per realizzare modelli inediti caratterizzati da una più che buona qualità costruttiva e da una dotazione premium, il tutto ad un prezzo più che concorrenziale. Tra questi ci saltano alla mente la CFMOTO 800NK e la Voge Valico 525DSX, e ancora MBP con la maxiadventure... La forza e le risorse di queste aziende stanno dando vita a qualcosa che ricorda quanto accaduto negli anni ‘70 con l’arrivo delle moto giapponesi.

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QJ Motor, il colosso dietro al quale si cela il successo della rinata Benelli, ha recentemente presentato una domanda di brevetto per un innovativo sistema di frizione a comando elettronico. Attualmente, nelle moto con cambio meccanico, siamo abituati a frizioni il cui comando avviene attraverso un cavo d’acciaio o un sistema idraulico. L’idea di QJ è quella di rendere questo collegamento elettronico, sviluppando un sistema per certi versi analogo a quello dell’acceleratore “ride by wire”.

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Questa idea promette di facilitare la progettazione e la produzione delle moto, eliminando la necessità di installare un cavo della frizione o un sistema idraulico. L’idea di QJ manterrebbe l’azionamento manuale da parte del pilota, che per inserire o scalare la marcia dovrà comunque utilizzare la leva: a cambiare sarà infatti solo il sistema che da l’input, che farebbe affidamento sull'elettronica. Il brevetto illustra un attuatore che aziona un albero motore che ruota di alcuni gradi un secondo albero rotante tramite un ingranaggio. Il secondo albero è accoppiato ad un tirante che innesta o disinnesta la frizione.

La domanda di brevetto di Qianjiang si concentra sul lato meccanico del design dell'attuatore della frizione, ma i potenziali vantaggi sono lo sviluppo di una trasmissione semiautomatica o addirittura completamente automatica.

Un concetto simile a quello dell'E-Clutch di Honda, ma diverso nel funzionamento poiché l'idea sviluppata dalla Casa giapponese prevede la possibilità di cambiare i rapporti senza, obbligatoriamente, utilizzare la leva al manubrio. Qui vi spieghiamo il funzionamento.

QJ Motor SRT 700 e 700X

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Nel corso degli anni ci sono stati diversi modelli di moto con frizioni automatiche: la prima è stata la YCC-S della Yamaha FJR1300AE nel 2005, che utilizzava una frizione completamente automatizzata e un cambio elettronico, mentre successivamente sono arrivate le frizioni centrifughe SCS di MV Agusta basate sul sistema Rekluse. Ci sono poi anche i cambi a doppia frizione DCT di Honda. Tuttavia, il sistema che Qianjiang vuole proporre differisce nel suo funzionamento da quelli sopracitati, e potrebbe essere installato su una moto che sarebbe in grado di funzionare in diverse modalità.

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