La risposta ce l’ha data Miguel Oliveira, che a Misano, in sella ad una RS 660 completamente di serie, ha stampato tempi strepitosi
Il mondo del motociclismo tra i cordoli è qualcosa di meraviglioso! Tra gli appassionati c’è chi spende migliaia di euro in accessori per la moto e poi non conosce nemmeno la posizione corretta da tenere in sella. Chi nel confrontarsi con gli amici toglie l’IVA dai propri tempi. Chi dà la colpa della propria lentezza al motore che non spinge, ai freni che non frenano o alle sospensioni che non lavorano alla perfezione. Ora, però, non ci sono più scuse. Lo scorso fine settimana, in occasione dell’Aprilia All Stars, è andata in scena una gara “endurance” con piloti del calibro di Maverick Viñales, Aleix Espargaró, Miguel Oliveira, Max Biaggi, Loris Capirossi, Alex Gramigni e Mattia Pasini, che si sono sfidati in sella alle RS 660. Moto completamente di serie: motore, freni, sospensioni, rapporti. Tutto completamente come esce dalla fabbrica. L’unico componente che è stato sostituito sono state le gomme, dove le Pirelli Diablo Rosso Corsa II sono state messe da parte per lasciare posto a delle più performanti Pirelli Supercorsa SC1.
Bene, con la piccola sportiva della Casa di Noale completamente di serie, e lo ripetiamo perché la sua performance ha qualcosa di incredibile, Miguel Oliveira ha fermato il crono a 1’45”467. È qualcosa di incredibile per una moto che ha “solo” 100 CV. Ancor di più se consideriamo il pilota portoghese ha fatto questo tempo dopo una decina di giri, senza aver mai guidato quella moto prima.
Vederlo guidare è stato uno spettacolo. Lasciava correre la moto da una curva all’altra ad una velocità impressionante. Niente accelerazioni da panico, ma una percorrenza da paura. Vero che stiamo parlando di un extraterrestre che lotta nel mondiale con i piloti top, ma e anche vero che stiamo parlando di una moto messa tra i cordoli così come esce dalla fabbrica. Una moto che fa i tempi nelle curve. E questo noi semplici appassionati dovremmo iniziare a capirlo. Vero che le supersportive fanno battere il cuore, fanno emozionare, trasmettono sensazioni inimitabili. Ma per andare forte tutto questo non (sempre) serve.
1’45”467, non abbiamo più scuse.