Cronaca Gara 1
Brno (REPUBBLICA CECA) 26 luglio 2009 - GARA 1 Tutto
lo staff
di Aprilia ad inizio stagione pensava “non sarà un’avventura”
e la conferma
è arrivata oggi sul circuito ceco, quando Max Biaggi, in sella alla RSV4,
ha dato un’ulteriore certezza che la moto di Noale è competitiva,
conquistando
la vittoria. La fortuna va aiutata diceva qualcuno e a favorire il successo
del campione romano ha pensato Michel Fabrizio, che in sella alla ducati
ufficiale, mentre era secondo dietro a Spies e precedeva Biaggi, ha cercato
di inserirsi di prepotenza sul campione statunitense, ma ha sbagliato
traiettoria,
è arrivato lungo, non è riuscito a rimediare e non ha potuto fare nulla
per evitare di urtare e falciare la Yahama del texano. Spies non ha
certo preso bene il numero che gli ha precluso la vittoria in una gara
con cui avrebbe potuto scavalcare Noriyuki Haga (Ducati ufficiale) nella
classifica iridata, portandosi al comando. Biaggi si è invece goduto la
vittoria ed è tornato imperatore per un giorno, facendo sognare tutti quelli
che lo ricordano come il corsaro, per quel suo carattere che gli impone
di non mollare mai. Sottolinea Givoanni Sandi del team Aprilia: “Non ci
ha regalato niente nessuno. È una gara ed è giusto che sia gioacata così”.
E in effetti Biaggi è andato bene già dalla partenza, quando allo spegnimento
dei semafori è rimasto all’interno del gruppo di testa formato da Troy
Corser con la BMW, che ha sorpreso tutti, Jonatah Rea con la Honda Ten
Kate e Ben Spies. Nel corso del primo giro Max era terzo, mentre Speis
tallonava Corser che guidava la corsa. La bagarre fra Biaggi e Spies è
iniziata al quarto giro e poco dopo ha cercato di intromettersi Fabrizio
che ha cominciato a far pressione da dietro. Lo show Biaggi è cominciato
in modo inaspettato: il concittadino romano Michel gli ha strappato la
terza posizione, ma poi ha rovinato tutto, quando ha cercato di sorpassare
Spies, facendo il patatrac. Così Max non ha avuto rivali e si è diretto
verso il traguardo, senza fastidi, perché le Honda Tean Kate di Checa e
Rea, che lo inseguivano, erano parecchio in ritardo e Corser era svoltato
nelle file posteriori dello schieramento. Sandi ha comunque voluto specificare
che: “Biaggi, quando è rimasto da solo, ha controllato il gas, dosandolo
in modo intelligente, per non sprecare nulla, ma se fosse rimasto a battagliare
con Spies e Fabrizio ne avrebbe avuto certamente ancora e avrebbe potuto
dire la sua, facendosi valere”. Nelle due ultime due gare l’Aprilia
RSV4
è molto migliorata. La tecnica di Noale ha fatto passi avanti e la bambina
sportiva del Gruppo Piaggio è invecchiata ed è molto maturata. Ha raggiunto
la giusta confidenza con la sua guida, Max Biaggi, che l’ha cresciuta
e ha imparato a conoscerla, correggendo i suoi difetti, con l’aiuto del
Reparto Corse della Casa veneta che l’ha partorita. Pure la Honda del
Team Ten Kate è migliorata, tornando a metà stagione sui suoi passi, dopo
un inizio di campionato in cui si era persa e non sembrava più in grado
di essere come una volta, quando i successi ed il Mondiale vinto con James
Toseland l’avevano resa protagonista delle cronache. Invece gli
specialisti
della scuderia olandese hanno saputo capire che cosa non andava e hanno
saputo trovare una buona soluzione, lavorando sulle sospensioni. Sostituendo
le WP con le Öhlins. La conseguenza è stata da subito un miglior feeling
per il pilota, che ha consentito ai meccanici di mettere mano anche al
motore, come spiega Fiorani: “Una volta trovata la chiave giusta, che
è stata cambiare gli ammortizzatori, è stato possibile passare alle messa
a punto dell’elettronica, in particolare del traction control, che,
progressivamente,
ha dato nuovo vigore alla moto”. Biaggi si è detto contento, perché:
“Fabrizio
ha fatto un errore e mi ha spianato la strada, ma in ogni caso, qual che
conta è che la moto fino a lì – a lottare nel gruppo di testa n.d.r.
–
mi ci porta e possiamo ancora migliorare. È di nuovo Sandi a proclamare
il grande potenziale della Aprilia: “Siamo stati da subito competitivi
e, sinora abbiamo fatto quattro podi”. Giovanni era il primo a crederci
e già all’inizio del campionato iridato diceva: “Vedrete che festa
faremo
quando arriverà la prima vittoria dell’Aprilia”. Quel momento è
arrivato,
come un sogno che si avvera, per la felicità di tutti quelli che hanno
lavorato per realizzarlo e con l’incredulità del direttore delle attività
sportive del Gruppo Piaggio, Giampiero Sacchi, patron della missione Aprilia
Superbike, supervisionata dal direttore tecnico delle attività sportive,
l’ingegner Gigi Dall’Igna.
Cronaca Gara 2
Brno (REPUBBLICA CECA) 26 luglio 2009 - GARA 2 Nella seconda manche
Ben Spies con la Yamaha R1 ufficiale si è rifatto dell’incidente in Gara
1 e ha guadagnato la vittoria. Si è dovuto però preoccupare, negli ultimi
quattro giri, delle insidie di Max Biaggi in sella all’Aprilia RSV4, che
lo ha tallonato, tentando più volte l’attacco e arrivando secondo. In
terza posizione si è piazzato Michel Fabrizio, con la Ducati ufficiale.
Biaggi è andato fortissimo e ha portato per la seconda volta nella stessa
giornata la moto di Naole sul podio, raccogliendo plausi in giro per il
paddock e nei Box della Casa veneta. Spies è scappato via direttamente
alla partenza, fase in cui ha avuto a che fare con Troy Corser (BMW), scivolato
indietro nelle file dopo breve tempo. Fabrizio, al secondo posto, e Biaggi,
terzo nel gruppo di testa, si sono subito lanciati all’inseguimento
dell’americano.
Poi hanno cominciato a battagliare tra di loro, perché Max sentiva di
“averne
di più” e poter cercare di portare la sua Aprilia verso la conquista del
primo gradino del podio. La sfida fra i due romani è cominciata quando
mancavano 13 giri alla fine ed è arrivato il primo attacco da parte di
Max su Fabrizio, che però non è riuscito. Il secondo tentativo di sorpasso
è arrivato a 12 passaggi dal via, ma è fallito nuovamente. Il terzo, a
giri prima della conclusione, riesce, ma Biaggi arriva largo ed il concittadino
riesce a ripassarlo. La volta buona è stata a 5 giri prima del termine,
quando Biaggi è stato bravo nel chiudere la curva, senza lasciare spazio
a Michel per riprendersi la seconda posizione. A questo punto Biaggi è
stata una furia. Ha aperto tutto il gas e ha pennellato traiettorie precise
sino ad arrivare al ruota a ruota con Spies, ma senza riuscire mai a superarlo,
perché il passo dell’americano era superiore. Come ha spiegato Giovanni
Sandi: “In questa situazione se Biaggi fosse riuscito ad anticipare il
sorpasso su Fabrizio, avrebbe potuto certamente raggiungere prima Spies
e ad avere un buon passo per inserirsi”. Ma Biaggi, sportivamente, ha
ammesso che “Michel è stato bravo nel farmi da tappo nei giri precedenti
a quando lo ho battuto”. Nella fase di ricerca della ruota di Ben SPies,
Max Biaggi ha fatto segnare il nuovo record del circuito in gara, con il
tempo di 1’59”161.