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Test Can-Am Ryker: divertimento a tre ruote

A dieci anni di distanza dal lancio della Spyder, la Can-Am ha presentato la Ryker, una tre ruote che promette un’esperienza di guida completamente inedita rispetto ai modelli del passato. L’abbiamo provata e vi diciamo quali sono i pregi e i difetti riscontrati durante il test
1/6 Can-Am Ryker 2019: le foto del test
A una decade dal lancio della Spyder, Can-Am ha svelato la nuova Ryker. Le versioni disponibili sono 2: la “base”, spinta a scelta dal motore Rotax bicilindrico frontemarcia di 600 cc e 50 CV oppure dal 900 cc tricilindrico da 82 CV, e la “Rally Edition”, con la sola motorizzazione di 900 cc. È proprio quest’ultima la protagonista della nostra prova, svolta su un percorso misto strada-fuoristrada lungo la costa meridionale del Portogallo. I responsabili di Can-Am hanno messo subito in chiaro una cosa: la Ryker nasce per svecchiare l’immagine del brand e il cliente tipo dei 3 ruote tradizionali, e guardandola si capisce che l’obiettivo è raggiunto anche grazie a una linea filante e aggressiva, con le sovrastrutture ridotte al minimo e il nero opaco a farla da padrone. Certo, stiamo parlando comunque di un mezzo con un interasse importante e che pesa 285 kg a secco, ma nell’insieme il “corpo” dà una sensazione di leggerezza. Can-Am ha previsto, per la Rally Edition, una serie di accessori che permettono di customizzarla fino a ottenere, potenzialmente, 75 versioni differenti. Arriva il momento della prova: con un filo di ansia ci apprestiamo a dimenticare in un attimo tutti i normali gesti “motociclistici” per approcciare questo nuovo modo di guidare.
In sella la seduta è piuttosto infossata e le pedane (regolabili) sono molto in avanti, considerando anche l’ampio manubrio (regolabile) la Ryker ricrea una posizione di guida simile alle cruiser. Primo shock: manca la leva del freno al manubrio! La frenata è infatti affidata al solo pedale, che ripartisce la forza decelerante sulle tre ruote. Le procedure di partenza sono laboriose: è necessario incastrare una parte della chiave di accensione sotto la sella e lasciare l’altra in tasca o nel vano portaoggetti anteriore, disattivare il freno di stazionamento posizionato a lato del motore, premere il pulsante di accensione, ruotare la manopola del gas in avanti, premere di nuovo il pulsante stando attenti a tenere il piede sul freno. A quel punto il tricilindrico frontemarcia Rotax di 900 cc fa sentire la sua bella voce e si può partire. I primi metri sono stranianti, si affrontano timidamente le prime curve con un accenno di spostamento del corpo, ma si scopre ben presto che è inutile, meglio concentrarsi subito a utilizzare il solo manubrio per voltare. Il funzionamento del cambio automatico, invece, convince fin da subito: dolce, preciso e ben settato a coadiuvare gli 82 CV sviluppati dal propulsore.

In un centro abitato ci capita di fare la prima frenata brusca e arriviamo un po’ lunghi: il solo freno a pedale è potente, ma necessita di un vigoroso “pestone” per poter rendere al meglio; comunque, anche esagerando, l’assetto del Ryker è sempre ben controllabile in frenata. Dove la tre ruote canadese perde i colpi rispetto alle moto sono le curve, specie quelle medio/lente: in inserimento non è un fulmine e il feeling di guida è giocoforza limitato dalla geometria delle due ruote anteriori. Il motore è promosso a pieni voti: spinge forte e lineare a tutti i regimi, accettando la piena apertura del gas senza problemi in tutte le situazioni. Ma dove la Ryker Rally Edition gioca il Jolly è sulle strade sporche/sterrate: basta mettere la mappa “Rally” (ci sono anche la Eco e la Sport) e improvvisamente ci si scopre dei rallysti mancati. L’asfalto reso scivoloso dalla salsedine o dalla sabbia che i motociclisti odiano diventa il campo da gioco preferito della Ryker: si riescono a gestire perdite di aderenza e lunghe derapate fino a che i controlli elettronici con rimettono a posto le cose calmando i bollenti spiriti del pilota. Concludendo: se l’obiettivo iniziale di Can-Am era il divertimento, la Ryker Rally Edition lo centra in pieno, specialmente per chi abitualmente deve spostarsi su strade bianche. Già disponibile al prezzo di 13.349 euro c.i.m.*.

Prezzi di listino "chiavi in mano", ottenuti aggiungendo al prezzo di listino "franco concessionario" le spese per la messa in strada, che Motociclismo quantifica in 250 euro.
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