Il team HRC ufficiale ha padroneggiato i test di Jerez con i suoi due alfieri: il pilota di Cervera, Marc Marquez, e il veterano Dani Pedrosa, più il terzo pilota Hiroshi Aoyama. In totale sono state concluse 376 tornate. Per il Repsol Honda Team il lavoro è stato concentrato sul setting del motore (con un confronto diretto tra il motore 2015 e quello 2016), la centralina unica fornita da Magneti Marelli e, come per tutti i team presenti a Jerez, migliorare il feeling con le nuove gomme Michelin.
Mercoledì, il primo giorno di test per la MotoGP, Marquez ha concluso con il miglior tempo (1’39”92). Marc, al termine della prima giornata, ha dichiarato: “Ogni volta che scendiamo in pista è interessante perché proviamo molte cose, partendo dal software come punto di riferimento e con le gomme Michelin, ed è un grande compito capire dove sia il loro limite. Abbiamo fatto alcuni giri per capire un paio di cose e abbiamo provato anche il motore, che abbiamo riscontrato essere molto simile a quello usato a Valencia, ma dobbiamo fare più giri per far lavorare l’elettronica al meglio, in quanto è difficile capire le sue vere potenzialità fino a quando non l’abbiamo messa a punto. L’elettronica è ancora poco consistente, abbiamo fatto progressi, ma è chiaro che siamo un passo indietro rispetto ai software Honda a cui eravamo abituati. So che non sarà uguale, e quindi dobbiamo trovare un modo per lavorarci, specialmente quanto concerne il freno motore e il controllo di trazione”. 20 millesimi dietro a Marquez, troviamo il suo compagno di squadra, Dani Pedrosa, che ha commentato così il primo giorno di test: "Questa è stata una buona prima giornata, nonostante la caduta nel finale, quando ho frenato forte e ho perso l'anteriore nell'ultima curva. Sono stato il più lento oggi in pista perché non giravo qui dal 2014, così mi sono il mio tempo con le Michelin. Sto confrontando diversi motori, ma anche lavorando sul set-up, visto che non avevo dati. Oggi è stata una presa di contatto. Domani lavoreremo più nel dettaglio su motori, gomme ed elettronica".
Giovedì, caratterizzato da temperature più basse rispetto a mercoledì, è stato un altro giorno sotto il segno del 93: Marquez ha infatti siglato un tempo di 1’39”57, 530 millesimi più veloce di Daniel Pedrosa. Una giornata molto produttiva: “Oggi mi sono concentrato sul software di Magneti Marelli e principalmente sul nuovo motore” ha spiegato il giovane alfiere del Repsol Honda Team. “È chiaro che per ciascun motore, 2015 e 2016, sono necessarie una mappatura dedicata (in quanto sono diversi come carattere) e dunque abbiamo deciso di dedicarci maggiormente sulla versione 2016. Forse domani lavoreremo sul motore 2015, ma dobbiamo ancora vedere. Porta via tanto tempo il lavoro sull’elettronica e ciò prolunga il nostro tempo fermi ai box per cambiare i settaggi, ma siamo ancora lontani dall’ottenere il massimo dal software. Il motore dell’anno scorso era molto più aggressivo agli alti e ora abbiamo molta potenza ai bassi regimi ma non è ancora chiaro il modo migliore per erogare la coppia, dobbiamo trovare il giusto bilanciamento. Non abbiamo invece lavorato molto sulle gomme e la gomma anteriore è ancora difficile da interpretare ma sappiamo che alla Michelin stanno lavorando duramente”. Anche Dani Pedrosa ha lavorato sulla stessa linea guida del compagno: “Oggi abbiamo continuato con il nostro programma concentrandoci particolarmente sul motore. Non abbiamo ancora una direzione chiara verso cui puntare, stiamo lavorando sodo e non vogliamo commettere errori. Ci sono ancora sensazioni sia positive sia negative per quanto riguarda il nuovo motore, quindi dobbiamo prenderci il nostro tempo per fare la scelta giusta per l’anno prossimo. Abbiamo avuto problemi ovunque a Valencia ma qui va tutto più liscio, ciò non toglie che dobbiamo fare un po’ di esperienza. I tempi sul giro non sono così buoni in generale, sono simili a quelli di ieri, non si capisce se è per colpa delle gomme o del tracciato”.
Proseguendo coi test, il venerdì è stato un giorno nero per Marquez, vittima di due cadute, che però non hanno precluso la sua possibilità di continuare i test. Il pilota classe 1993, il secondo più veloce della giornata, si è detto comunque soddisfatto di quanto fatto a Jerez. “Sono caduto due volte: un incidente grosso alla curva 3, sono entrato in curva con il gas aperto e con notevole potenza ma improvvisamente il posteriore è diventato molto aggressivo e mi ha lanciato, fortunatamente sto bene. Il secondo è accaduto mentre stavo facendo una serie di giri per confrontare il motore, e per avere il migliore feedback bisogna essere al limite e il limite delle Michelin a volte può essere imprevedibile. Comunque, sono stati tre giorni buoni e abbiamo ottenuto molte informazioni che daremo alla HRC, la mia sensazione è che abbiamo un potenziale più alto con il nuovo motore rispetto al vecchio, ma non siamo ancora al livello a cui punto io. So che Honda lavorerà duramente questo inverno per migliorare tutto quanto in vista di Sepang. Vorrei ringraziare il team che ha lavorato senza sosta durante i test e durante l’anno, adesso è tempo per una pausa!”. Anche Dani Pedrosa si è detto soddisfatto dei tre giorni a Jerez, ma ha altresì rimarcato che ci sarà ancora tanto lavoro da fare per raggiungere la migliore performance. “Oggi abbiamo fatto molti giri dato che la temperatura era leggermente più alta, così abbiamo potuto iniziare prima e finire dopo. Ho fatto molte tornate testando alcune novità. Non è ancora chiara la situazione col motore dato che stiamo avendo qualche problema e non sappiamo se è proprio per colpa del motore o dell’elettronica nuova. In ogni caso, bisogna lavorare duramente con l’elettronica per riuscire a tirare fuori il miglior compromesso e in questo momento abbiamo molte informazioni, ma non sappiamo ancora quale sia il setup ideale. Abbiamo fatto due lunghe sessioni oggi, e ognuna con sensazioni migliori dell’altra, ma ho bisogno di parlare di più con i tecnici su questo per trovare una direzione verso la quale puntare. È stato un anno impegnativo, e vorrei ringraziare tutti alla Honda per il loro supporto, ora è tempo di una pausa!”.