Il look della moto è quello di una cruiser bassa e muscolosa, in cui tutto è limitato all’essenziale. Sul lato sinistro spiccano i tubi di scarico, di grosso diametro, realizzati a mano dal customizzatore svizzero; il terminale di scarico, con fondello in carbonio è Akrapovic. Il motore è lo stesso che equipaggiava la Project 156, si tratta di un propulsore che somiglia molto a quello della
Indian Scout (i due marchi appartengono allo stesso gruppo, Polaris) opportunamente modificato.
La base di partenza dovrebbbe quindi essere un bicilindrico a V di 60° da 1.200 cc. Usiamo il condizionale perché non si conosce la cilindrata raggiunta dopo le modifiche, ma si sa che il V2 è equipaggiato con corpi farfallati da 67 mm che immettono la benzina nei cilindri attraverso condotti verticali, per ottimizzare la coppia. Ci sono poi valvole in titanio (distribuzione bialbero comandata a catena), per incrementare il regime di rotazione. La trasmissione finale è a cinghia. Per quanto riguarda la ciclistica, all’anteriore troviamo una forcella Marzocchi a steli rovesciati da 50 mm (escursione 120 mm), al posteriore doppio ammortizzatore Öhlins con 76 mm di escursione. I cerchi da 17” in alluminio montano gomme Metzeler Racetec Interact nella misura 120/70 ZR17 all’anteriore e 200/55 ZR17 al posteriore. Troviamo poi pinza freno Brembo M4 Monoblocco e pompe (freno e frizione) sempre della Casa bergamasca. Indian dichiara che la versione definitiva di questo prototipo arriverà entro la fine del 2016.