Lo scorso anno (qui l'intervista esclusiva) ci aveva spiegato che le sensazioni del pilota sono sì importanti, ma è necessario poi avere un riscontro dai dati acquisiti. È ancora questo l’approccio nel box?
“Questo è stato il mio primo commento al primo test. Io sono arrivato da un mondo molto diverso, con un approccio differente. Ho cercato di spiegare agli ingegneri che ascoltare i piloti è certamente giusto, ma non bisogna considerare ciò che dicono come oro colato. Avere un riscontro oggettivo dai dati permette di non prendere decisioni che possono poi portarci fuori strada. Su questo fronte vengono in aiuto anche i video. Osservandoli e studiando i dati, è possibile capire cosa realmente succede in moto. Non sto dicendo di non fidarsi del pilota perché il suo feeling, a conti fatti, fa la differenza. Però se lui ha certe sensazioni e poi i numeri dicono diversamente, è importante che lui lo sappia”.
Rispetto allo scorso anno, è cambiato il budget per la stagione?
“Siamo cresciuti di persone e di budget, ma in proporzione la prestazione è cresciuta tanto di più. Abbiamo assunto anche nuovi giovani ingegneri. Ora c’è uno zoccolo duro di persone con esperienze in aziende come Ferrari, Lamborghini, BMW, Ducati e Suzuki, di cui tre di questi erano già stati in Aprilia. Oltre a loro, ci sono anche stagisti e neolaureati. Dal punto di vista del budget, bisogna tenere conto che rifare un motore da zero, e di conseguenza una moto, significa per forza di cose spendere molto di più. Abbiamo fatto un salto in avanti, ma successivamente vorremmo stabilizzarci. La sfida in questo caso non è solo tecnica. Certamente abituare persone che hanno lavorato in ambienti molto strutturati ad un ambiente più piccolo non è facile. Il bello di tutto ciò è combinare persone con culture ed esperienze diverse. Questo può far crescere entrambi”.
Obiettivi per il mondiale che verrà?
“Stare davanti a KTM ci piacerebbe, così come stare costantemente nei primi 10. Con Aleix abbiamo fatto 14esimi alla fine del campionato dello scorso anno. Un pilota come lui deve stare nei primi 10 nella classifica finale del Mondiale. Guardando i test di Sepang, i piloti sono tutti molto vicini. Sarà quindi molto difficile e la situazione sarà simile alla Moto3”.