Affinata per la guida sportiva, questa Tuono Factory diventa uno strumento pazzesco di divertimento assoluto. La seduta è comoda, c’è spazio per muoversi sulla sella sia longitudinalmente sia di lato e il manubrio è largo e giustamente posizionato per consentire anche di mettersi accucciati dietro il piccolo ma efficace cupolino.
Due viti e si tolgono le pedane passeggero, un click e si mette il codino monoposto, tre viti e sparisce tutto il gruppo targa, faro posteriore ecc… Per averla “pronto pista” ci vuole veramente un nulla, e così configurata è ancora più bella. Piace molto il sound dello scarico, con il silenziatore nascosto sotto il motore, cupo ai bassi e graffiante su di giri.
Frizione leggera e marce che entrano morbide come il burro sia a salire sia a scendere di rapporto, fantastico per la guida in pista e non solo. Le pedane sono ben rialzate ma non costringono a flettere troppo le ginocchia: sono alla stessa altezza della Tuono base, ma hanno una diversa forma per risparmiare peso e indicatori di piega più corti per dare 2,5° in più di inclinazione possibile in curva.
Sarà per questa libertà in più, sarà per le Pirelli Supercorsa SC1 e il posteriore da 180/60 (omologazione aggiuntiva solo per questa Factory), ma si curva realmente con le orecchie per terra, con velocità di percorrenza da non credere. Merito di un telaio che fa del rigore e della comunicativa un suo grande pregio, perfettamente assecondato da una nuova forcella KYB molto a punto e da una sospensione posteriore che sfrutta un mono Sachs ultra regolabile ma anche un forcellone leggermente più lungo, a vantaggio dell’assetto in uscita di curva.
La spinta del motore, capace di 100 CV di potenza massima a 10.500 giri/min, è superiore a quella di qualunque altra 660 sul mercato, grazie all’adozione del pignone da 16 denti in luogo di quello da 17 che equipaggia sia la RS660 sia la Tuono 660 base. Una manna per dare il giusto brio a questa moto.
Ingresso in curva, rapidissimo, istantaneo, e bell’avantreno che segue la linea impostata e chiude le linee anche portando la frenata (Cornering) fin dentro la curva: questo il cardine della guida della piccola Tuono Factory, che regala una guida splendida in ogni frangente.
La frenata ha un bell’attacco deciso, poi si cerca maggior mordente e come potenza non entusiasma. C’è da dire che la ciclistica resta stabilissima e si tende a forzare, a ritardare il punto di frenata sempre più… In realtà l’impianto è lo stesso della RS660 e Tuono 660 e non pecca per mordente, ma con queste sospensioni si tende a voler esagerare!
Il motore è regolare dai bassi, ma in circuito lo si utilizza esclusivamente dai 6.000 giri/min in su. Il crescendo della spinta è molto buono fino al limitatore verso quota 11.000 giri e il rigore della ciclistica permette di sfruttare e mettere a terra fino all’ultimo “cavallino” disponibile, senza patemi.
L’abbiamo messa alla frusta sul circuito del Mondiale di Misano, e anche in una pista così veloce ha saputo farci divertire, non poco. Chissà cosa dev’essere su circuiti più tortuosi… una giostra che non vorresti finisse mai. Anche perché l’impegno fisico e mentale che richiede alla guida è davvero limitato e si riesce a migliorarsi giro dopo giro restando freschi e lucidi, perché la fatica arriva davvero molto più in là rispetto a molte altre moto più potenti e impegnative.
E poi volete mettere il gusto di fare il Curvone di Misano in pieno? Significa arrivare di 5ª quasi a limitatore, impostare il destra, buttare dentro la 6ª e tenere spalancato fino alla corda del destra successivo… restando chiusi in carena come in rettilineo. Non è solo una moto per imparare e migliorarsi, ma per divertirsi nella guida vera e pura, quella fatta di scorrevolezza e cambi marcia precisi.
Ultima nota sul prezzo: 10.999 euro f.c. sono 400 euro in più della Tuono 660 base, rispetto alla quale offre una infinità di migliorie. Non avremmo alcun dubbio su quale scegliere.