Una volta arrivati in valle i piloti devono affrontare la prima prova speciale di giornata: il “Villaggio nemico”. Qui i piloti devono attraversare un vecchio villaggio disabitato, posto vicino al letto di un fiume, nel minor tempo possibile. Il ponte che permette di attraversare il corso d’acqua però è crollato, per cui i team devono trovare la strada più veloce per uscire dalla prova. In caso di caduta di uno dei membri del team, alla squadra viene inflitta una penalità di 30 secondi. Esce vittorioso da questa speciale il Team Sudafrica, ma Francesco Catanese (nostro inviato in posto al seguito del Team Italia), ci dice che anche i piloti azzurri si sono difesi bene in questa sfida. La seconda prova è denominata “
Do you know?”: si tratta di una vera e propria interrogazione di cultura generale e di tecnica che viene fatta ai piloti durante tutta la giornata. Ai concorrenti vengono poste domande del tipo “
Quale paese che confina con la Thailandia ha la frontiera invalicabile (è la Birmania, il team italiano ha riisposto Laos... ndr)
? Qual’è la misura esatta degli pneumatici della R 1200 GS?”.
Di nuovo in sella e via attraverso la giungla fino ad arrivare al bivacco della notte, posto a Mae Hong Son (Thailandia), dove i team devono affrontare la terza ed ultima speciale denominata “
Dead end” (Senza uscita). In questa prova, dopo una dura giornata in sella, i piloti devono
spingere la moto attraverso un percorso di 50 mt e tornare indietro (spingendo al contrario!) nel minor tempo possibile, senza toccare il nastro ai lati. È una sfida in parallelo, con due Team che gareggiano uno al fianco dell’altro (il Team Italia sfida il Team Messico aiutati da un vero e proprio “
tifo da stadio”, dice il Katano). Alla fine il cronometro da ragione alla squadra dell’America Latina, che termina nel minor tempo.
Grazie al video qui sotto potete rivivere le emozioni del day2 del BMW GS Trophy 2016,
nella gallery trovate le foto.