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04 September 2009

BMW Motorrad racconta 80 anni della sua storia

Ottanta anni di moto e di successi: è quello che racconta BMW Motorrad, mostrando le motociclette più famose della storia della sua produzione. Nata come industria di motori aeronautici, nel Dopoguerra dovette convertire la produzione. Nacque così nel 1923 il primo colpo grosso della produzione bavarese: la R32. Dai primordi sino ad oggi, ecco l’evoluzione della Casa di Monaco spiegata con tesi e un video.

DAGLI AEREI ALLE MOTO





DAGLI AEREI ALLE MOTO
Il divieto di produzione di motori da aviazione imposto alla Germania nel Trattato di Versailles del 1919 interruppe bruscamente il successo della BMW. Dapprima, gli ingegneri cercarono nuove applicazioni per il motre aereo IIIa, successivamente l’azienda si dedicò alla ricerca di nuovi settori industriali, che, nei primi Anni Venti, individuò nel settore delle due ruote, sfruttando un mercato che appariva florido, durante la fase di ricostruzione del Dopoguerra richiedeva una certa mobilità. Le prime produzioni di BMW in campo motociclistico furono una bicicletta a motore, che in realtà era marchiata Flink, e la motocicletta Helios del 1922. Ma il primo vero successo della Casa di monaco fu la motocicletta R 32 del 1923.

R 32: prima con motore boxer e cardano







R 32: prima motocicletta con motore boxer e cardano


Per il motore esistente, Max Friz, adottò un montaggio con i cilindri orientati trasversalmente rispetto al senso di marcia. Ciò comportava un albero cardanico longitudinale. Il cambio, anch’esso dotato di alberi longitudinali, venne comandato direttamente attraverso un giunto ad attrito, avvitando i due carter uno all’altro. La trasmissione fra il cambio e la ruota posteriore venne realizzata con coppie coniche. Sul mercato, ognuna di queste particolarità, non rappresentava una novità. BMW fu però al prima ad unirle tutte in quella costruzione innovativa che fu la BMW R 32.

Il 28 settembre 1923, all’esposizione tedesca dell’automobile che si teneva a Berlino sul Kaiserdamm, la BMW presentò ufficialmente per la prima volta, oltre alla sua gamma di motori, anche una motocicletta di propria produzione. Fu un ingresso in scena coraggioso: i costruttori di Monaco si trovavano davanti una agguerrita concorrenza nazionale di oltre 130 costruttori di motociclette. Allo stesso tempo, con i suoi 8,5 CV e con un prezzo base di 2200 “Reichsmark”, questo mezzo era uno dei più costosi. Nonostante ciò, il successo ottenuto dimostrò che BMW aveva puntato su di un concetto giusto. Le motociclette BMW si distinguevano dalla concorrenza non solo per la superficie ridotta del gruppo motore-cambio, ma anche per il suo telaio, formato da due strutture tubolari in acciaio chiuse e disposte in parallelo. La profondità in cui era montato il motore Boxer migliorava notevolmente il baricentro e dunque anche le proprietà del mezzo. L’escursione della forcella anteriore era limitata, ma l’uso di molle a balestra comportava un certo grado di autoammortizzazione. La verniciatura in forno di colore nero scuro e le eleganti sottili linee bianche aprivano nuove dimensioni anche nella qualità delle finiture.

Il telaio in lamiera stampata





Il telaio in lamiera stampata


In rapida sequenza, la BMW introdusse sempre più novità, politica questa confermata dalla sempre maggiore richiesta. I telai tubolari vennero sostituiti da telai in acciaio pressato. Questa costruzione eliminò la possibilità di crepe in corrispondenza dei punti saldati a caldo e diede un aspetto massiccio. Il nuovo concetto ebbe notevole successo. Quando esso fu adottato anche da alcuni concorrenti tedeschi, all’estero questo tipo di costruzione si affermò quale “scuola tedesca di tecnica motociclistica”.

1934: nasce la forcella telescopica





1934: nasce la forcella telescopica


Nel 1934 si presentarono sulle piste sia su strada che di fuoristrada delle motociclette BMW con una forcella completamente nuova: sottile, liscia e senza alcuna molla visibile. Questa costruzione con ammortizzazione ad olio integrata si mostrò essere perfettamente all’altezza dell’intenso uso sportivo e debuttò un anno più tardi nei nuovi modelli R12 e R17. “Senza parlare dell’aspetto esterno – nessun tubo sottile, nessuna molla esterna, nessuna valvola di lubrificazione e nessun componente attivo visibile – le forcelle sono perfette anche nella loro funzione”, fu ciò che uno dei più rinomati collaudatori scrisse su questa pietra miliare nell’industria internazionale delle due ruote.

R5 - Produzione innovativa





R5 - Produzione innovativa: saldatura a gas inerte per una maggiore stabilità del telaio


L’anno successivo, la R 5 fu la capostipite di una generazione di modelli completamente nuova. Dei tubi conici in acciaio trafilati con sezione ellittica erano collegati per la prima volta l’uno all’altro mediante saldatura a gas inerte, mentre la forcella telescopica offriva, quale ulteriore novità, degli ammortizzatori regolabili. Il nuovo motore da 500 cc disponeva di due alberi a camme e di un carter a tunnel centrale monopezzo. Come prestazioni, questa nuova BMW era pienamente all’altezza delle concorrenti inglesi più veloci, che però non erano in grado di tenerle assolutamente testa in materia di comodità di marcia. Nel 1938, la BMW intensificò ulteriormente i suoi sforzi e presentò la R 51 con sospensione posteriore diritta.

R 51/3: NUOVI BOXER





R 51/3: NUOVI BOXER
Nel dopoguerra la BMW riuscì a ripartire con successo grazie allo sviluppo delle sue precedenti e affermate costruzioni. Nel 1951, la R 51/3 lanciò sul mercato una nuova generazione di motori boxer. Si fece particolare attenzione a una maggiore affidabilità e a una tranquillità di marcia ancor maggiore. La R 68 fece la sua comparsa nel 1952 quale prima “100 miglia” della BMW; grazie alla sua velocità massima di 160 km/h era una motocicletta sportiva di razza per l’uso su strada.

R 80 G/S con monobraccio oscillante





R 80 G/S con monobraccio oscillante


Quattro anni più tardi, la BMW confermò nuovamente la propria fama di pioniere nel campo delle due ruote e con la R 80 G/S pose le fondamenta per un segmento di mercato completamente nuovo, quello delle enduro da viaggio di grande cilindrata. Questa motocicletta da enduro, allora senza concorrenti in fatto di cilindrata, era idonea sia ai viaggi su strada che alle brevi escursioni fuoristrada. Questa sua proprietà era dovuta fra l’altro a una straordinaria novità: il monobraccio oscillante posteriore, che la BMW denominò Monolever. La R 80 G/S e poi nel 1987 la R 100 GS con il più evoluto braccio oscillante posteriore “Paralever” divennero delle vere e proprie best-seller della gamma BMW. Ben presto, il caratteristico monobraccio oscillante venne montato anche su tutte le altre motociclette BMW.

K 100: LA PRIMA QUATTRO CILINDRI





K 100: LA PRIMA QUATTRO CILINDRI PER FESTEGGIARE I 60 ANNI DI MOTO BMW


Nel 1983, per i moderni motori delle motociclette più potenti, i quattro cilindri e il raffreddamento ad acqua erano ormai standard. Nonostante ciò, l’ingegnere della BMW Josef Fritzenwenger riuscì, come già accaduto 60 anni prima al suo collega Max Friz, a creare un concetto tecnico del tutto individuale. Nel BMW Compact Drive System vennero mantenuti la disposizione longitudinale dell’albero a gomiti, la trasmissione diretta del cambio, realizzata ora però tramite un albero intermedio controrotante, e la trasmissione a cardano della ruota posteriore. Il motore a quattro cilindri in linea da 987 cc era disposto in posizione orizzontale e longitudinale nel telaio mentre, visto in senso di marcia, l’albero a gomiti era disposto a destra, la testata dei cilindri con i due alberi a camme in testa a sinistra. Queste però non erano le uniche innovazioni di questa macchina: la BMW K 100 si presentò sul mercato con iniezione elettronica e 90 CV; l’intero propulsore era sospeso in un telaio tubolare a ponte e con peso ottimizzato. Al modello di base si aggiunsero la Sport-Tourer K 100 RS, con una nuova ma estremamente efficace carenatura, e la Tourer K 100 RT.

SUCCESSI SPORTIVI


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SUCCESSI SPORTIVI Per una nuova motocicletta, e soprattutto per una nuova marca, la pubblicità migliore erano i successi in campo sportivo. Detto, fatto. Il giovane ingegnere Rudolf Schleicher si presentò alla partenza della corsa montana del Mittenwalder Steig ottenendo il 2 febbraio 1924 il miglior tempo della giornata con la sua BMW. Grazie a questo successo, egli diventò il primo vincitore nella storia motosportiva della Bayerischen Motoren Werke. Schleicher, però, non sapeva solo essere veloce, ma anche progettare e costruire; il 18 maggio 1924, tre piloti della BMW presero il via alla Stuttgarter Solitude con una testata costruita da Schleicher, la prima nel mondo delle due ruote in fusione di lega leggera, caratterizzata da valvole sospese (ohv) e incapsulate sotto un coperchio; essi furono premiati con la vittoria in tre classi. Questa nuova costruzione venne adottata anche nel 1924 nel nuovo modello sportivo R 37, che con la sua potenza di 16 CV offriva quasi il doppio della R 32.

FORNITURE ALL’ESERCITO


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FORNITURE ALL’ESERCITO Quando all’inizio degli anni ‘40 le Forze Armate richiesero un veicolo fuoristrada con trasmissione anche sulla ruota del sidecar, marce ridotte e marcia indietro, la BMW rispose con la R 75. Questa costruzione, completamente nuova, disponeva di un motore ohv da 750 cm³, telaio misto con profilato centrale e tubi di collegamento avvitati, forcella telescopica con ammortizzatore idraulico a doppia azione e il gruppo di trasmissione richiesto. All’albero di trasmissione trasversale del sidecar venne aggiunto anche un differenziale bloccante. Questo mezzo, del peso di 420 kg, era in grado di movimentare un carico di oltre 400 kg. Per quanto riguarda l’idoneità all’uso fuoristrada, questi veicoli con trasmissione sulla ruota del sidecar erano di gran lunga superiori ad un’automobile con trazione integrale. Fra il 1941 ed il 1944, la BMW costruì oltre 18.000 esemplari di R 75, conosciuta con il nome di “Wehrmachtgespann”, cioè “Sidecar della Wehrmacht”.

SOSPENSIONI A BRACCI OSCILLANTI


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SOSPENSIONI A BRACCI OSCILLANTI Nel 1955 l’attenzione venne attirata da sospensioni completamente nuove. La cosiddetta “Vollschwingen” BMW, grazie alla stabilità direzionale e alla comodità delle sue sospensioni a bracci oscillanti sia sulla ruota anteriore che sulla ruota posteriore, divenne immediatamente il nuovo punto di riferimento tecnico per l’industria motociclistica.
L’intera gamma di modelli, dalla monocilindrica R 26 alle Boxer-Tourer R 50 ed R 60 per non dimenticare la potente Sport-Tourer R 69, potevano essere scelte con questa innovazione. Grazie a questa soluzione, le motociclette BMW divennero ancora una volta sinonimo di massima raffinatezza tecnica in fatto di qualità e di caratteristiche su strada. Mentre in Europa la motocicletta diventava sempre meno un semplice “mezzo di circolazione”, nella metà degli anni 60, negli Stati Uniti, essa iniziò la propria carriera come veicolo per il tempo libero e come mezzo sportivo.

SERIE BARRA 5: 500, 600 E 750


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SERIE BARRA 5: 500, 600 E 750 Nel 1969, la BMW presentò una gamma di motociclette di nuovissima concezione, il cui sviluppo iniziò già a partire dal punto più basso della moto. Il motore rimase un boxer bicilindrico, ma di progettazione completamente nuova. Alle versioni da 500 e da 600 cc si unì il modello di punta R 75/5, destinato a coprire il segmento delle 750 che era allora al centro di particolare attenzione. Di nuovo non c’erano solo i motori, equipaggiati per la prima volta sulla R 75/5 con carburatori a pressione costante e motorino di avviamento elettrico – ma anche i moderni telai, che permettevano una particolare maneggevolezza.

R 90 S: LA CARENATA


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R 90 S: LA CARENATA Nel 1973 si festeggiò il 50° compleanno delle motociclette BMW con la produzione dell’esemplare n° 500.000. La R 90 S si presentò nello stesso anno con una cilindrata ancor maggiore e con un notevole aumento di potenza. La sua presentazione influì sull’intero sviluppo del mercato delle motociclette: il suo carattere sportivo venne sottolineato dalla prima carenatura montata su di una motocicletta di serie.
Tre anni più tardi, nel 1976, la BMW si portò ulteriormente in avanti. Con una maggiore cilindrata e con una carenatura integrale, la Sport-Tourer R 100 RS impreziosì nel 1976 le vetrine dei rivenditori.

ABS E CATALIZZATORE A TRE VIE


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ABS E CATALIZZATORE A TRE VIE BMW fu l’unica Casa motociclistica che pensò a sviluppare già negli Anni Settanta un completo equipaggiamento per il motociclista, a partire dai caschi con mentoniera ribaltabile. Ma il vero elemento innovativo fu presentato nel 1988 con l’introduzione del sistema ABS per motociclette. Dopo una lunga fase di sperimentazione fu possibile, per la prima volta, evitare il bloccaggio delle ruote e prevenire dunque la conseguente caduta del motociclista. Questo decisivo aspetto di sicurezza ebbe grande risonanza presso la clientela. Dal 1991 BMW si è occupata della riduzione dell’emissione di gas di scarico delle motociclette. A partire da quell’anno, tecnologie antinquinamento furono introdotte sull’intera gamma di modelli: nei motori Boxer era disponibile il sistema di postcombustione dei gas di scarico SLS (sistema ad aria secondaria), mentre la K 75 e la K 100 erano già dotate di catalizzatori non regolati. La K 1, come modello di punta dotato di carrozzeria aerodinamica estesa alla ruota anteriore e al codino, fu la prima motocicletta ad essere equipaggiata con un catalizzatore a tre vie regolato. Il suo motore quattrocilindri quattrovalvole aveva il sistema di gestione digitale.

C1: TRA AUTO E SCOOTER


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C1: TRA AUTO E SCOOTER Per unire la praticità di uno scooter alla sicurezza offerta da un’automobile, BMW realizzò nel 2000 il C1, uno scooter con sedile avvolgente, cintura di sicurezza e tettuccio rigido, fra codino e parabrezza, dotato, peraltro, di tergicristallo. Era equipaggiato con un propulsore di 125 cc, quattro tempi, quattro valvole, dotato di iniezione elettronica e catalizzatore. La forcella era Telelever. Per offrire un maggior livello di sicurezza, il C1 era dotato di ABS. Per quanto si trattasse di un progetto innovativo, le vendite non decollarono.

2004: IL MARCHIO SI RINNOVA


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2004: IL MARCHIO SI RINNOVA  Nel 2004 BMW Motorrad intensifica gli sforzi per rinnovare la gamma: nei successivi tre anni i modelli sono completamente cambiati, con circa 5 o 6 moto presentate ogni anno. I modelli sono riedizioni di moto BMW già in commercio o motociclette completamente nuove: da nove veicoli a due ruote del 2004, la Casa di Monaco cresce a ventuno prodotti della Divisione Motorrad nel 2007. Alla tradizionale produzione di moto di alta gamma per il turismo e l’enduro sono affiancati modelli di segmenti che, sino a quel momento, BMW non aveva mai esplorato. Nascono così l’R 1200 GS nel 2004, la K 1200 S e l’HP2 nel 2005, la F 800 nel 2006 e le nuove monocilindriche della serie G 650 X, prodotte negli stabilimenti Aprilia grazie ad un accordo rinnovato nel 2007.

FEBBRAIO 2004 R 1200 GS


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FEBBRAIO 2004 R 1200 GS Nel febbraio 2004 BMW presenta la riedizione della maxienduro R 1200 GS, completamente rinnovata: 30 kg meno della precedente versione e motore Boxer 1200cc rivisto, accoppiato ad un sistema di trasmissione Paralever EVO oltre. Nell’arco dei successivi tre anni, solo in Italia, ne sono state immatricolate circa 25.000, facendo guadagnare alla GS il titolo di best seller. Nel segmento delle Maxi (oltre 750 cc) è da qualche anno la moto più venduta.

2004: K 1200 S


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2004: K 1200 S Nel maggio del 2004, la BMW Motorrad lancia una sport tourer del tutto nuova, la K 1200 S, equipaggiata con un motore quattro cilindri in linea trasversale, dotato di un innovativo sistema di comando valvole e molto inclinato in avanti, per abbassare il baricentro. Le sospensioni sono a regolazione elettronica (ESA) e l’anteriore monta la nuova forcella “Duolever”. ESA, acronimo di Electronic Suspension Adjustment, è stato creato per la regolazione elettronica automatica delle sospensioni (anteriori e posteriori) in funzione del carico e del tipo di guida. Le modifiche avvengono premendo un pulsante al manubrio e sono controllate da una centralina elettronica.

SETTEMBRE 2005: HP2


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SETTEMBRE 2005: HP2 BMW presenta una enduro sportiva: la HP2. Tecnicamente, la BMW HP2 si basa sulla R 1200 GS. Ma la HP2 è una motocicletta tutta nuova. La diversa ciclistica, più leggera, è stata concepita sulla base delle esperienze raccolte nei rally-marathon, per un utilizzo più specialistico della motocicletta. Per la prima volta su una moto BMW non sono previste borse laterali e non è possibile avere l’ABS, non adatto all’utilizzo estremo su fondi a scarsa aderenza.

MAGGIO 2006: F 800 S E ST


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MAGGIO 2006: F 800 S E ST Nel primo semestre del 2006, nasce la BMW F 800 S, con un bicilindrico di 800 cc. BMW Motorrad entra nell’importante segmento delle medie cilindrate. Il primo bicilindrico in linea nella storia BMW è concepito con distribuzione a quattro valvole, un alto rapporto di compressione di 12:1, una speciale camera di combustione che consente di ottenere consumi ridotti e il controllo delle emissioni di CO2.

2007: LA FAMIGLIA G


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2007: LA FAMIGLIA G Nel 2007, BMW realizza i modelli monocilindrici, tre motociclette completamente diverse tra loro: la G 650 Xchallenge Hard Enduro, la G 650 Xmoto Street Moto e la G 650 Xcountry Scrambler. Tutte e tre sono equipaggiate con una versione rivista del motore monocilindrico già montato sui modelli F 650, che ora sviluppa una potenza massima dichiarata di 53 CV a 7.000 giri e una coppia di 6,1 kgm a 5.250 giri.

2008: F 800 GS, HP2 SPORT, G 450 X


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2008: F 800 GS, HP2 SPORT, G 450 X Nel 2008 BMW affianca alla boxer 1200 GS, la sorella minore con motore bicilindrico parallelo di 80 cc F 800 GS e la relativa versione depotenziata F 650 GS.

Sempre nel 2008, la Casa di Monaco presenta la HP2 Sport, che ha rappresentato la nascita della moto supersportiva di serie con motore Boxer. E’ il terzo modello della serie HP e vanta molti dettagli esclusivi: la carenatura autoportante, costruita completamente in Carbonio CFK e ottimizzata aerodinamicamente, la servoassistenza per il cambio,  il cruscotto come quello visto nel Moto-GP, le ruote forgiate in alluminio e l’impianto frenante dotato all’avantreno di due pinze ad attacco radiale. Il propulsore eroga una potenza massima dichiarata di oltre 130 CV a 8.750 giri. La coppia massima è di 11,7 kgm a 6.000 giri ed il boxer raggiunge un numero massimo di 9.500 giri.

Nel 2008 è arriva anche la prima enduro sportiva BMW: la G 450 X, che corre nel Mondiale Enduro.

2009: LE K 1300 E LA F 800 R


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2009: LE K 1300 E LA F 800 R Il 2009 si è aperto all’insegna della nuova famiglia della serie K 1300, la S, la R e la GT La K 1300 S è la più potente delle BMW. Il nuovo propulsore, che ha sostituito il precedente K 1200, eroga 175 CV dichiarati con una coppia di 14,3 kgm a 8.500 giri, mentre il peso a secco è 228 kg. La nuova K 1300 R è una naked con 173 CV e un peso di 243 kg in ordine di marcia. La K 1300 GT unisce le prestazioni al comfort in viaggio, con 160 CV dichiarati e una coppia di 13,8 kgm.
La F 800 R è una naked equipaggiata con un bicilindrico parallelo di 800 cc, con testata a quattro valvole e cinematismo delle farfalle rivisto, per ottimizzare la rapidità di risposta e l’accelerazione.
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