Abbiamo messo alla prova la nuova Husqvarna Norden 901 2022. Per tutte le caratteristiche di questo nuovo modello vi rimandiamo al nostro articolo di presentazione; qui sotto, e nelle pagine successive, trovate le prime impressioni di guida, con i pregi e i difetti della moto, il prezzo e la scheda tecnica completa.
Inutile far finta di nulla, la parentela con la 890 Adventure è il punto di partenza quando si parla di motore e telaio, ma è anche il primo riferimento che abbiamo appena saliti in sella. Sella stretta nella parte anteriore per toccare bene terra con i piedi nonostante le sospensioni con maggior escursione della 890, manubrio vicino al busto rispetto alle concorrenti e una prospettiva nuova per il pilota: se sulla 890 abbiamo un cupolino/faro separato visivamente dal resto della moto, qui ciò che si vede dalla sella è un qualcosa di molto più armonico e rassicurante. Il cupolino, sebbene non sia regolabile, protegge bene il casco (meno le spalle) e la carenatura che lo collega alle pance del serbatoio permette di avere le gambe perfettamente protette dall’aria. All’interno del cupolino troviamo inoltre il tasto per accendere i fari fendinebbia, di serie, la presa 12V e il comodo tappo per rabboccare il liquido di raffreddamento.
Mettiamo in moto e apprezziamo la nuova strumentazione TFT da 5”, molto ben leggibile (anche se sotto il sole diretto non abbiamo potuto verificarlo) e con una grafica moderna, semplice e di facile lettura. Per navigare nei menu ci sono blocchetti elettrici che conosciamo (gli stessi delle KTM Adventure e Super Adventure), tutto è facile e ci sono anche tasti personalizzabili per velocizzare le varie operazioni. Abbiamo anche testato la funzione navigatore, attraverso la App Husqvarna Ride, in uscita a brevissimo, e la promuoviamo a pieni voti, una grande comodità e precisione poter vedere le svolte, orario di arrivo stimato, km mancanti ecc.
Il sound del bicilindrico è cupo e molto civile, sia con lo scarico slip on Remus sia con l’Akrapovic, i due disponibili come optional. Pronto a salire di giri al primo tocco di gas, fa subito capire che si tratta di un bicilindrico pepato e i 105 CV dichiarati di potenza massima ne sono la conferma. I tre riding mode Street, Rain e Offroad sono facili da impostare e le altrettante mappe motore, ovvero la risposta del gas, sono ben distinte, per cui è facile scegliere quella che si preferisce. Oltre a queste troviamo la Explore (la stessa che sulla 890 si chiama Rally), dedicata al fuoristrada, con livelli di traction selezionabili in tempo reale da 1 a 9 e il mantenimento delle impostazioni anche spegnendo il quadro.
Partendo da un concetto diverso da quello della 890 Adventure, molto più mirato al turismo, la Norden risulta una moto a sé: la sella è molto ampia e con un’ottima imbottitura (anche per il passeggero) e questo, pur limitando gli arretramenti delle gambe nella guida in piedi fuoristrada, regala un comfort tutto nuovo. La sella è regolabile su due altezze, da 854 a 874 mm: nella posizione più bassa si tocca bene terra, in quella più alta però ne beneficia sia la guida sia le ginocchia. Le pedane sono infatti piuttosto alte e le gambe sono abbastanza piegate per chi supera il metro e 80 di altezza.
Il motore lo conosciamo bene, vibra poco, è civile nel sound, è ben assecondato da una frizione modulabile e ha una risposta al gas estremamente dolce in qualsiasi mappatura, pur con una grinta invidiabile. Riprende dai 2.000 giri e inizia a spingere bene dai 2.500, poi a 4.500 un cambio di carattere e la spinta che si rinvigorisce fino ai 6.500 dove diventa davvero cattivo per gli ulteriori 2.000 giri che arrivano agli 8.500. Poi conviene cambiare rapporto, anche se il limitatore è a 9.000 giri. Nella guida rilassata si viaggia nel burro tra i 3.000 e i 6.000 giri, dove c’è già tutta la spinta che si vuole. La ciclistica è solida e rassicurante, con una buona stabilità e una discreta maneggevolezza. Come per la 890, il setup ideale per il fuoristrada prevede una linea della moto più bassa dietro, per “aprire” un po’ l’avantreno e dare maggior feeling sulla ruota anteriore. Sulla Norden è un po’ la stessa cosa e infatti l’abbiamo provata con il precarico del mono WP Apex al minimo.
Ovviamente non è l’assetto migliore per la guida stradale, perché così facendo si ha una moto decisamente meno maneggevole e, infatti, la 901 è rotonda e rassicurante negli ingressi curva, ma nei cambi di direzione non è particolarmente agile. C’è da dire che si può regolare il precarico del mono (che come idraulica è regolabile solo in estensione) in pochi secondi tramite il comodo pomello, per cui l’assetto può essere variato senza alcun attrezzo. La forcella WP Apex da 43, con 220 mm di escursione ha i registri per regolare compressione ed estensione (non il precarico) e una taratura di base piuttosto controllata, anche aprendo i registri. Bello il sostegno in frenata, ma avremmo preferito una maggior sensibilità alle piccole asperità, mentre è proprio nei primi mm di corsa che fatica a partire. Questo si traduce in una risposta leggermente secca sulle piccole buche e questo, dopo diverse ore di guida, limita il comfort e affatica i polsi. Come escursione, al posteriore abbiamo 215 mm, che è una via di mezzo tra la 890 Adventure che ha 200/200 mm e la Adventure R che ha 240/240 mm. Cambio e frizione promossi a pieni voti: il quickshift di serie è rapido e preciso ed è un piacere per la guida. Guida che non finisce mai, tra l’altro, perché con 19 litri di serbatoio e consumi piuttosto contenuti viene dichiarata un’autonomia di 400 km.