In occasione del nostro test in anteprima mondiale della Moto Guzzi V85TT 2019 abbiamo avuto modo di intervistare chi ha lavorato al progetto. Dopo avervi svelato tutti i segreti del motore (
cliccate qui per un ripasso) e avervi detto come va (
qui trovate la nostra prova e il
prezzo della moto), è il momento approfondirne ulteriormente la conoscenza con Roberto Calò, Responsabile Centro Competenza di Moto Guzzi. Ecco come ha risposto alle nostre domande.
Come e quando nasce il progetto V85TT?
“Due anni fa, a Eicma 2016, è nata la prima idea di questa moto. Quello che avevamo in testa era un’enduro non banale. Doveva essere qualcosa di nuovo, che mettesse insieme le qualità delle travel enduro con quelle delle moto classiche, ovvero funzionalità e piacere di guida. Erano così le moto da entro-fuoristrada degli anni Ottanta: erano prodotti pratici, ma rappresentavano anche un modo di vivere. Per questo l’abbiamo definita Classic Enduro”.
La strumentazione digitale però fa compiere un salto avanti di decenni
“C’è stato un lungo dibattito su come dovesse essere il cruscotto, se con elementi analogici o digitale. Questo sembra di un'altra era, è vero, ma abbiamo voluto privilegiare l’informazione, perché il motociclista moderno vuole questo. La V85TT però rimane nella sostanza una moto che parla il linguaggio della Guzzi, che è fatto di semplicità. La cosa difficile è togliere, non aggiungere. Sarebbe stato facile imbottirla di accessori tecnologici e orpelli inutili. Invece l’abbiamo voluta completa, ma semplice”.