Partivano da favoriti e alla fine l’hanno spuntata per un paio di punti: i pilota della Francia vincono la 69esima edizione del Motocross delle Nazioni, e lo fanno davanti al pubblico di casa, sul tracciato di Ernèe (
qui la gallery). Nella giornata del sabato, durante le qualifiche, i transalpini fanno segnare uno spaventoso 1-1-1 nelle manche di qualifica. Semplicemente imbattibili.
Le cose si fanno ben più complicate il giorno dopo in gara, con gli statunitensi decisi a ribaltare la situazione, ma che non tengono conto delle straordinarie qualità di un Romain Febvre al 110% della forma. Davanti a oltre 40.000 persone che sventolano la bandiera francese, il pilota ufficiale Yamaha nel Mondiale Motocross vince sia Gara2 (MX2 + Open) sia Gara3 (MXGP + Open) senza commettere il minimo errore. Gautier Paulin non brilla come in qualifica: cade in Gara1 e termina 7°, perde la sfida con Barcia in Gara3 ma chiude comunque al 5° posto. Decisamente più determinato, Marvin Musquin cade sì in Gara1 ma ottiene la quarta posizione di manche e in Gara2 chiude 3°. Per quanto riguarda invece gli americani, Justin Barcia vince Gara1 e termina 3° in Gara3, Jeremy Martin è 5° sia in Gara1 che in Gara2 e Cooper Webb chiude con un 2° posto in Gara2 e un 6° in Gara3. Determinanti, dunque, le due vittorie – meritatissime – di Febvre. Applausi a lui e alla Francia, che non delude le aspettative, ma applausi anche agli Stati Uniti, che hanno trovato, sul loro cammino, degli avversari più forti. Sul terzo gradino del podio troviamo il Belgio. Un Belgio senza Clement Desalle e Kevin Strijbos, ma con Jeremy Van Horebeek, Ken De Dycker e Julien Lieber. Buone le prestazioni complessive dei belgi, peccato per il 24° posto di De Dycker in Gara1 dovuto ad una caduta di gruppo nelle prime fasi della manche. L’Estonia chiude quarta assoluta a sorpresa con Tanel Leok, Harri Kullas e Priit Ratsep, mentre la Svizzera (Valentin Guillod, Jeremy Seewer e Andy Baumgartner) chiude la top 5.
Segnaliamo inoltre le ottime singole prestazioni di Evgeny Bobryshev (Russia), Ben Townley (Nuova Zelanda) e Max Nagl (Germania). Per quanto riguarda l’Italia, la formazione composta da Ivo Monticelli in MXGP, Michele Cervellin in MX2 e Samuele Bernardini nella Open ottiene il 14° posto finale. Scartiamo un 27° posto di Monticelli in Gara1, mentre il miglior risultato parziale è un 14° piazzamento di Cervellin, sempre in Gara1. Buona la prestazione del pilota Honda classe 1996, probabilmente il più convincente del terzetto dal momento che Michele chiude 5° della MX2 in Gara1 dietro a piloti del calibro di Musquin, Martin, Seewer e Lieber. Bernardini soffre un po’ di motore (uno dei pochi piloti ad aver scelto il 250 per correre nella Open), parte molto bene in Gara2 (sfiora la top 10 assoluta) ma poi cala drasticamente e perde posizioni su posizioni. Gli azzurri tornano a casa comunque con un ottimo bagaglio di esperienza per il futuro (ricordiamo che si tratta della squadra più giovane di tutti i tempi, con un’età media di 20 anni).