di Aldo Ballerini
Terminata la presentazione stampa della nuova Leoncino 800 Trail, eccoci qui con le prime considerazioni a caldo. Innanzitutto, questa versione Trail assomiglia tantissimo alla sorella stradale provata poco meno di un mese fa: la posizione in sella è comoda, la schiena del pilota resta dritta e le braccia impugnano un manubrio bello largo che aiuta a nascondere il peso nei cambi di direzione e a rendere più facile la guida nello stretto e sugli sterrati.
La differenza più grande tra le due versioni è la versatilità della Trail che, tra le sospensioni con maggiore escursione e i pneumatici tassellati, se la cava bene anche in fuoristrada, senza ovviamente esagerare andando a cercare fondi troppo mossi o buche accentuate, che non rientrano nel suo repertorio per via della scarsa luce a terra.
Un'altra piccola differenza rispetto alla "stradale" risiede nel feeling con l'avantreno: qui il binomio pneumatico tassellato e ruota a raggi da 19" si fa sentire, donando alla Trail un comportamento meno sportivo, con inserimenti di curva meno svelti ma allo stesso tempo piacevolmente rotondi ed intuitivi, oltre a una maggiore inerzia nei cambi di direzione, minimizzata dall'ampia leva offerta dal manubrio.
Convince anche il motore: il bicilindrico frontemarcia da 754 cc ha una risposta al gas piuttosto fluida, non è un portento nei primi 3.000 giri/min ma dall'altro lato questo lo rende facile da gestire in situazioni scomode anche da chi non ha tanta esperienza (nel dubbio è disponibile anche la versione depotenziata da 35 kW per chi ha la patente A2). Poi mette in mostra una discreta schiena fino ai 5.000-5.500 per subito dopo cambiare - leggermente - carattere e mettere a disposizione del pilota un allungo interessante.
L'impianto frenante è proporzionato alle prestazioni, con la coppia di disconi all'anteriore che spiccano per modulabilità e sfruttabilità anche grazie al buon sostegno offerto dalla forcella, morbida nella taratura ma con una scorrevolezza più che discreta.
Come la sorella Leoncino 800, anche la Trail è priva di elettronica a sostegno della guida: quindi, niente acceleratore elettronico, nessun controllo di trazione né mappe motore depotenziate utili in caso di asfalto bagnato, che non avrebbero guastato viste le coperture tassellate di serie. In sua difesa, comunque, possiamo dire che tra l'intuitività della ciclistica e la progressività del motore, tutto può essere gestito tranquillamente con il giusto dosaggio del polso destro. Proprio come una volta.
Pe la prova completa della Benelli Leoncino 800 Trail vi rimandiamo al servizio che troverete pubblicato su Motociclismo di giugno, completo anche dei nostri rilevamenti al banco.