A vent’anni dalla prima generazione, nata nel 2001, il Piaggio Beverly si rinnova completamente, nell’estetica, nella meccanica e nella dotazione di serie.
Il nuovo design è più sportivo, il frontale è stato totalmente ridisegnato, mentre la vista laterale è caratterizzata da linee tese e muscolose che chiudono verso un posteriore più filante e proteso verso l’alto. Al centro del nuovo manubrio campeggia il proiettore anteriore a LED. Sono a LED anche gli indicatori di direzione e le luci di posizione, piazzate ai lati dello scudo. Nella zona posteriore il codone termina con un profilo a estrattore che emerge al centro del gruppo ottico, anch’esso a LED. Nuovo anche il portatarga, di derivazione “motociclistica”, posizionato sulla ruota. Sono nuovi anche i cerchi, con un disegno sportivo a sette razze sdoppiate, e la sella, rifinita con doppio rivestimento e doppie cuciture.
Sul Piaggio Beverly 2021 debuttano due nuove motorizzazioni Euro 5 della famiglia hpe - High Performance Engine - di 300 e 400 cc. Entrambe le unità sono dei monocilindrici 4 tempi, 4 valvole, con raffreddamento a liquido e iniezione elettronica. Il motore 300 hpe cresce di potenza del 23%, rispetto alla precedente versione di pari cilindrata raggiungendo i 25,8 CV a 8.000 giri/min., mentre la coppia massima cresce del 15% fino a 26 Nm a 6.250 giri/min. Il propulsore 400 hpe, invece, va a sostituire la precedente unità di 350 cc. Il risultato è una potenza che arriva a 35,4 CV a 7.500 giri e una coppia massima di 37,7 Nm a 5.500 giri.
Il telaio è a doppia culla in tubi di acciaio ad alta resistenza e lamiera stampata ed è abbinato a una nuova forcella Showa con steli da 35 mm di diametro e ad una nuova coppia di ammortizzatori, sempre Showa, a doppio effetto e molla elicoidale, con precarico regolabile su 5 posizioni. I cerchi, il lega leggera, sono da 16” all’anteriore e da 14” al posteriore. La versione 400 hpe adotta inoltre pneumatici più larghi: 120/70 anziché 110/70 all’anteriore e 150/70 anziché 140/70 al posteriore. Il fratello maggiore si distingue anche per il doppio terminale di scarico e per il cupolino di serie.