Autodromo di Modena, questo il terreno di caccia scelto da Aprilia per farci saggiare le doti sportive della “piccola” RS 457, una moto che dal vivo risulta davvero compatta, filante, ma con un design maturo che ricorda molto da vicino le sorelle maggiori, specie la 660. Un progetto nato da un foglio bianco, telaio e motore sono stati sviluppati appositamente per questa moto, con l’intenzione di raggiungere il miglior rapporto peso/potenza concesso ai possessori di patente A2, dando vita ad una moto in grado di donare tanta confidenza senza rinunciare alle prestazioni.
Obiettivo raggiunto? Assolutamente si, partendo dalla posizione in sella. Questa è raccolta, per via appunto delle dimensioni contenute, ma grazie ad una sella spaziosa e che permette di arretrare con in bacino ci si sente ben inseriti nella moto, anche nei rettilinei quando bisogna mettersi “in carena”. I semimanubri sono bassi, ma la curvatura è ampia e ciò consente di avere pieno controllo sulla ruota davanti. Se dovessimo scegliere due aspetti che ci hanno maggiormente impressionato, in senso positivo, il primo riguarderebbe la ciclistica: la RS 457 è svelta, ben bilanciata e piacevolmente reattiva ai comandi del pilota. Scende in piega in modo fulmineo, e altrettanto velocemente effettua i cambi di direzione, suggerendo un utilizzo calibrato del corpo, con comandi gentili e non forzati. Stabile e veloce in percorrenza, l’avantreno si è dimostrato davvero svelto in inserimento, merito anche della scelta del pneumatico da 110 all'anteriore, che offre comunque un discreto appoggio in percorrenza. Promosse le sospensioni, scorrevoli ma ben funzionanti e che sopportano la guida fra i cordoli senza grossi problemi. Inoltre, sia forcella che mono offrono la possibilità di agire sul precarico. Il secondo aspetto maggiormente lodevole della piccola RS è il motore. Il bicilindrico di Noale offre tanta coppia ai bassi e medi regimi, senza rinunciare ad un sostanzioso allungo fino ai 10.500 giri/min, con un arco di erogazione lineare e vibrazioni, che si fanno incisive su pedane e manubrio dalla seconda metà del contagiri. Fra le curve questo si traduce in una risposta sempre pronta del motore, anche quando si abbassano i giri e verrebbe da scalare una marcia, il twin Aprilia risponde con un’erogazione pulita e progressiva, merito anche del comando ride by wire che gestisce elettronicamente l’apertura dei corpi farfallati.
In tema di elettronica le tre mappature sono “switchabili” agendo sui comandi al manubrio, e la mappa sport permette di escludere il controllo di trazione e l’ABS al posteriore, operazione che per questioni di sicurezza consigliamo di effettuare solo in pista.
Freni: lavorano bene entrambi, offrono tanta modulabilità e specie l’anteriore ha un comando molto progressivo, perfetto per i neofiti, la cui dolcezza nella risposta della prima metà di corsa della leva scongiura involontarie chiusure di anteriore se si dovesse erroneamente pinzare a moto inclinata. Tuttavia, se strapazzato il freno anteriore mostra qualche limite, meglio quindi optare per una pompa aftermarket dalla risposta più incisiva.
Durante il test, le nostre RS 457 erano gommate con pneumatici Pirelli Supercorsa SP adatti alla pista ma omologati anche per un utilizzo stradale, che hanno sostituito le coperture di serie, così come le pastiglie dei freni, omologate anche queste per l'utilizzo su strada e disponibili nel catalogo accessori Aprilia. Tra gli optional anche l'eccellente cambio elettronico bidirezionale e la cover per il sellino posteriore.