Potevamo immaginare che il BMW CE 02 fosse divertente da guidare, ma il sorriso che ci ritroviamo stampato dopo trecento metri va oltre ogni aspettativa. Guizzante, facile, bilanciato: sono tre aggettivi che il CE 02 si merita in un battibaleno. Il motore elettrico (raffreddato ad aria) accelera parecchio, di sicuro in partenza si mettono tutte le auto dietro, ma non solo: c’è un bel gusto a girare la manetta. Non c’è quell’effetto fionda del primo C evolution (anche lui da 11 kW) che permetteva accelerazioni fotoniche – ed è una giusta scelta, considerato l’interasse di 1.353 mm e la compattezza del CE 02 – ma c’è comunque tantissima birra; secondo i dati dichiarati da BMW, il CE 02 può passare da 0 a 50 km/h in soli 3 secondi, un tempo inferiore a quello di alcuni scooteroni 300, tanto per dare un riferimento. A differenza di molti elettrici che scattano bene e poi si piantano, il CE 02 continua la sua corsa anche lanciato, ed è un piacere bersi le auto pure su strade a scorrimento veloce, dominando il traffico e non subendolo. I 95 km/h promessi si raggiungono in fretta, anzi, si superano: il piccolo ma ben leggibile display da 3,5” segna i 101 km/h quando il CE 02 smette di accelerare, come se intervenisse un limitatore di velocità a “murare”.
Guizzante, dunque, questa piccola peste. Ma anche facile, a partire dalla risposta del gas, perfettamente gestibile, qualunque sia la mappatura scelta. Arrivando ai semafori rossi viene la tentazione di sfoggiare trialistici “surplace”, tanto è docile la risposta e tanto è buono il bilanciamento. Eggià, i 132 kg in ordine di marcia, che comunque non sono pochi per un mezzo così compatto, proprio non si sentono. Il CE 02 gira rotondo, risponde ai comandi svelto ma non in modo schizofrenico, e regala tanta, tanta sicurezza. Un po’ perché con una sella a 730 mm da terra tutti mettono giù bene i piedi, un po’ perché le ruote da 14” sono quasi cicciottine (120/80 anteriore e 150/70 posteriore le misure dei Michelin City Grip di primo equipaggiamento) e, sugli innumerevoli binari del tram che caratterizzano Lisbona, rendono tutto più semplice. La posizione di guida è confortevole e non si ha l’impressione di essere l’orso Yoghi sulla motoretta: si può scegliere di mettere i piedi sulle pedane anteriori, assumendo una posizione seduta un po’ da scooterone un po’ da moto custom, oppure sulle posteriori, per una postura più sportiva e attiva, con le gambe che rimangono certo più angolate, ma senza per questo dare l’idea di costrizione (chi scrive è alto 178 cm). Tutto piacevole, compresa la sellona larga e piatta che non è così dura come potrebbe sembrare a colpo d’occhio, senza tastarla. Comoda la sella “comfort” opzionale, leggermente più spessa e più morbida, montata sul CE 02 del nostro test (la si riconosce perché è tutta di colore verde petrolio). Per viaggiare in due, ovviamente le pedane da utilizzare sono solo le anteriori, in questo caso bisogna spostarsi un po’ in avanti sulla lunga sella. Il manubrio, alto e largo il giusto, invoglia ad aprire i gomiti, come sulle moto da off-road.
La forcella rovesciata da 37 mm e il monoammortizzatore (regolabile nel precarico molla) reagiscono sempre bene, con una taratura corretta che non è morbida ma nemmeno troppo rigida; solo sul pavé, se preso in velocità, il mono fatica a tenere il ritmo e non riesce a “copiare” a dovere. L’escursione è rispettivamente di 117 mm per l’anteriore e 56 per il posteriore, Anche per il capitolo sospensioni, dunque, comfort di buon livello e certamente superiore alle aspettative.
La frenata: il disco davanti da 239 mm di per sé non è un portento, ma utilizzato insieme a quello dietro da 220 – come peraltro è giusto fare – regala al CE 02 un perfetto bilanciamento, modulabilità e adeguata potenza. Nelle frenate decise il posteriore tende a bloccare fin troppo in fretta e non c’è un ABS a tenerlo a bada, perché l’antibloccaggio elettronico lavora solo all’anteriore. Quando abbiamo chiesto agli uomini BMW il perché di questa scelta, ci è stato risposto che lasciare libero il pilota di derapare è nelle corde di un mezzo “fun” come il CE 02. Beh, un ABS disinseribile per la ruota dietro avrebbe messo tutti d’accordo…
Ottimo il lavoro del traction control ASC (Automatic Stability Control, nel gergo BMW), non settabile nel livello di intervento ma disinseribile: non è precipitoso e quindi lascia slittare la ruota quanto basta, evitando i fastidiosi tagli di potenza di alcuni sistemi fin troppo conservativi; allo stesso tempo, interviene in modo corretto quando è davvero necessario, per esempio sulle strisce pedonali bagnate. Nella dotazione elettronica non manca nemmeno l'RSC (Recuperation Stability Control), il controllo del freno motore. Il CE 02 11 kW offre di base due mappature, Flow e Surf, cui si aggiunge la Flash, presente nel pacchetto Highline. Tutte a loro modo piacevoli, mostrano caratteri diversi: la Surf, l’unica che esclude la ricarica delle batterie in rilascio, permette di veleggiare spensierati. La Flash accentua invece il freno motore ed è la più pronta nella risposta all’acceleratore, dando un pizzico di sportività. La Flow è un ottimo compromesso.