Non puoi non esaltarti a guardare le gare di queste bagger: enormi, potenti, inadatte alla pista se non stravolte nella ciclistica, e capaci di fare delle bagarre come raramente si vedono ultimamente. Sarà per questo che il campionato MotoAmerica King of the baggers sta avendo un successo enorme negli USA e l’eco è arrivato anche da noi. E l’occasione di salire in sella alla moto vincitrice del campionato 2022 con Tyler O’Hara, compagno di squadra di Jeremy McWilliams, non potevamo farcela scappare, anche perché era riservata a soli 6 giornalisti, e solo Motociclismo per l’Italia.
Pista di Anglesey, in Galles, mai vista, ma per fortuna abbiamo tre FTR1200 pronte per prendere confidenza con il circuito e i suoi saliscendi. Quando è il momento di salire sulla bestia siamo esaltati e anche un po’ intimoriti. Per avere fino a 56° di angolo di piega è stata modificata in mille componenti, dai carter motore, al basamento, alle pedane, ma soprattutto è stata alzata. Tanto. Ora si trova al primo piano, sella a 920 mm da terra. Il meccanico te la tiene (sono in due, uno davanti e uno dietro), sali, metti in moto e senti il tuono dello scarico aperto S&S che fa la voce grossa, giusto per farti capire che lì, abbarbicato li sopra, non sarà una passeggiata rilassante.
Cambio rovesciato, prima in su e si parte con una frizione che è morbida da azionare, ma il motore, al primo tocco di gas fa impressione. Non c’è on/off, c’è la straripanza di Nm ad ogni mm di rotazione della manopola destra. La reattività al gas è istantanea e la spinta ai regimi medio bassi impressiona. Ai medi spinge forte e si di giri allunga che non sembra un V-twin di quasi 2.000 cc. E lì inizia anche a vibrare molto, ma stiamo parlando di una moto da gara, non ci vai a far turismo, quindi poco male.
Difficile dire quanti CV abbia questo oggetto, bocche cucite da parte di Gary Gray (vice presidente Indian Racing) e dei suoi uomini, ma si vocifera di 170 CV per la prima versione di questa RR, che fece il suo debutto nel 2020. Poi si è andati molto avanti con le prestazioni, basti pensare che la velocità massima rilevata a Daytona, la pista più veloce dove si corre in questo campionato, è stata di 170 mph nel 2021 e 183 mph nel 2022. Se dovessi scommettere, penso che questa RR che abbiamo provato, una 2022, è prossima ai 200 CV… Peso? 281 kg, come limite di regolamento. Il cambio è rapido E l’assetto, completamente stravolto rispetto alla Challenger di serie, è molto controllato, non si siede in accelerazione e mantiene la linea voluta anche quando il V spinge come un pazzo. La moto è altissima, larga, imponente, ma entra in curva rapida e, incredibile, è molto rapida e fluida nei cambi di direzione. Tra i cordoli si guida alla grande, chiude le traiettorie come non credi sia possibile per una moto del genere e il peso importante genera anche molto grip sui Dunlop, cosa che non fa rimpiangere la mancanza di un controllo di trazione (qualunque gestione elettronica è vietata dal regolamento). Per farvi capire che non si tratta di un “andar bene per essere una bagger”, ma in senso assoluto, vi dico che i tempi che ha fatto sono di soli 5” più lenti di quelli delle AMA SBK e quindi si sarebbe potuta schierare in griglia, e solo 2” dalla pola delle 600 Supersport.. Per un gigante del genere ha del miracoloso.
Ma alla fine, mi sono divertito? Sì, molto. Ci correrei una gara? Neanche per sogno, correre con un oggetto del genere e fare a sportellate come McWilliams & Co è roba da supereroi.