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KOVE 800X PRO, la moto che le spara grosse... e che le mantiene pure

A renderci perplessi era soprattutto il dato dichiarato per il peso, che sembrava davvero esagerato, ma confessiamo che la sua bella linea e le caratteristiche dichiarate ci hanno fatto sbavare a lungo prima di riuscire, finalmente, a guidarla

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In questa gallery, un sunto della prova: Marco Gualdani, che è abituato alle moto da cross e non a questi pachiderma, prende la Kove 800X PRO e, senza averla mai guidata prima, ci salta, ci derapa e la strapazza come se fosse un mono.

Tra il video (pubblicato qualche giorno fa), questo articolo e quello per Motociclismo cartaceo corro veramente il rischio di dire le stesse cose troppe volte, ma questa moto è troppo importante per non straparlarne. Veniamo subito al sodo e spieghiamo perché ci abbia colpito così tanto. Ѐ fortemente sbilanciata per il fuoristrada, per cui posizione di guida in piedi, erogazione, comportamento delle sospensioni e frenata sono a livelli molto alti. Non c'è nulla di nuovo in questo, però, perché non è certo l'unica capace di andare così bene nel fuoristrada veloce.

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Marco Gualdani ci ha fatto dei salti belli lunghi, le sospensioni lavoravano bene, non si sentivano rumori terribili, non abbiamo perso pezzi. 

Curiosa questa accoppiata Marco Gualdani (crossista quasi puro) / Mario Ciaccia (turista tranquillo): succede quando proviamo moto ambivalenti, che si prestano sia a viaggiare, sia a divertire in fuoristrada. Lo abbiamo già fatto con la Honda CRF1000L ES Africa Twin (Motociclismo marzo 2024) e con la Beta Alp 4.0 (Motociclismo maggio 2024). Anche questa prova finirà su Motociclismo di maggio 2024. Qui vediamo Marco fare un sonnellino, in attesa che io finisca le foto statiche.

Quindi, dicevamo, la Kove 800X va bene nel fuoristrada veloce ma non è l'unica a farlo. Allo stesso tempo, però, pur avendo un'ottima postura in piedi, ha la sella abbastanza vicina al suolo (875 mm dichiarati), uno sterzo dal raggio abbastanza contenuto e un peso davvero basso, se rapportato al resto dell'universo bicilindrico, per cui invoglia anche ad infilarsi in mulattiere dalla dubbia riuscita. Abbiamo rilevato 191,8 kg di peso effettivo con il pieno di benzina. Se fossero veri i 19 litri dichiarati per il serbatoio, stiamo parlando di 178 kg in ordine di marcia senza benzina. Ѐ un record, è praticamente il peso che BMW dichiarava per la sua HP2, senza riuscire a mantenerlo (ne rilevammo 189). Una maxienduro con la sella bassa e un peso di 178 kg a vuoto fa veramente la differenza nel brutto e questo, abbinato all'ottimo comportamento in fuoristrada di motore e ciclistica (le sospensioni piacciono sia a chi va forte, perché hanno tanto sostegno, sia a chi va piano, perché copiano le piccole asperità anche se, sulle prime, sembrerebbero restie a partire), ci fa collocare la Kove in una posizione tutta sua, unica. Va bene tanto in pista da cross quanto nello zampetting! Capite perché siamo così colpiti? E non basta: chiude il cerchio il prezzo, 10.040 euro chiavi in mano. Anche qui le altre sono lontane. In pratica, questa prova la potremmo chiudere qui.

Io, a guidarla, sono strafelice. Nel caso mi piacessero le moto, magari pure quelle da fuoristrada, io una così la comprerei subito. Ma non posso non pormi delle domande.

Prima questione: sì, la comprerei. Ma sono europeo, le mie sorti sono legate a quelle dell'industria italiana in particolare. Una moto che va così bene e che costa così poco è pericolosissima, per la nostra economia. Viene da domandarsi: perché le moto italiane, europee e giapponesi pesano e costano così tanto? Altre domande: quanto sarà affidabile, quanti km durerà, si troveranno i ricambi? Adesso che Zhang Xue (il geniale ad di Kove) se n'è andato, le Kove saranno sempre così messe bene a fuoco? E se BMW, Aprilia, Yamaha, KTM, Ducati ecc. non sono mai state capaci di realizzare moto così leggere, come diavolo ha fatto Kove a riuscirci?

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Osservando con cura la moto si nota un progetto razionale, con elementi ridotti al minimo per pesare il meno possibile. In questa foto notiamo il parabrezza non regolabile, il muso dall'aria personale, uguale a quello della 450 Rally, le piastre della forcella Kayaba da ben 48 mm e l'ammortizzatore di sterzo di serie.

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Bene! Chiudiamo con due derapate di Gualdattack: una in uscita di curva, che fa sempre volentieri...

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