Interasse 1.350 mm, lunghezza 2.010 mm, altezza sella 820 mm, Nonostante quote ciclistiche così compatte, la Piega 452 risulta una moto comoda e ospitale anche per chi raggiunge i 180 cm di statura. In sella ci si sente ben inseriti, la seduta è spaziosa sia lateralmente che longitudinalmente, consentendo il corretto movimento per adottare differenti stili di guida; più sportivo o più turistico. L’imbottitura non è particolarmente morbida, ma riteniamo essere un plus, poiché pur sembrando inizialmente rigida, a lungo andare si apprezza il fatto che questa non tende ad affondare. Le pedane sono poi sufficientemente arretrate per poter guidare correttamente nel misto, mentre il manubrio ha una curvatura naturale, né troppo alto, né troppo basso o eccessivamente avanzato. Tutto ciò è abbinato ad un peso di appena 176 kg dichiarati in ordine di marcia, che rende operazioni come le manovre a basse velocità e il sollevamento della moto dalla stampella laterale a prova della meno muscolosa delle gambe.
Nella guida, le quote ciclistiche si traducono in una buona agilità, seppur lo pneumatico anteriore di sezione 120 rende l’avantreno tanto stabile e saldo in percorrenza nel veloce, quanto meno reattivo di alcune sue dirette concorrenti nel misto stretto e nei tornanti, dove è necessaria qualche curva per “capirlo”, richiedendo un buon utilizzo del corpo per chiudere le curve. L’assetto sostenuto di forcella e mono riduce al minimo i trasferimenti di carico, pressoché impercettibili sia in frenata che in accelerazione, dove il bicilindrico vanta un’erogazione corposa sino ai 10.000 giri/min, mentre il comando del gas ha un leggero effetto on/off. Da riferimento il sound, i doppi terminali con fondello a nido d'ape fanno ruggire il bicilindrico in allungo, ed emettono coinvolgenti scoppiettii in rilascio.
Frena bene, la Piega. La potenza non è esagerata, ma correttamente rapportata alle prestazioni della moto, offrendo tanta modulabilità. Presente anche il traction control, ben tarato e poco invasivo nella guida su strata, che tuttavia può essere rimosso così come l’ABS adottando la modalità di guida “race”. Essa non offre mappature dedicate per il motore o per il comando del gas (a cavo), ma esclude l’intervento dei suddetti controlli, presenti invece nella modalità “piega”.
La prova completa, la troverete sul prossimo numero di Motociclismo.