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BMW: “Non faremo una moto elettrica”

Parla Markus Flasch, CEO di BMW Motorrad. Lo abbiamo intervistato in occasione della presentazione stampa del BMW CE 02 e del Concorso d'Eleganza di Villa D'Este

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Il 2023 verrà ricordato in BMW non solo per i 100 anni dalla prima moto, la R32 del 1923, ma anche per il record assoluto di vendite nella propria storia motociclistica: 209.257 unità nel mondo. Il 3,5% di queste è rappresentato dai circa 7.500 scooter CE 04, che nel 2023 hanno conquistato così il 70% della quota di mercato nel proprio segmento, quello degli elettrici (moto e scooter) con potenza di oltre 11 kW. In occasione del lancio internazionale del CE 02 ha presenziato Markus Flasch, che dal 1 novembre 2023 ha assunto il ruolo di Head of BMW Motorrad. Ed è proprio con lui che abbiamo fatto il punto della situazione sulla visione di BMW Motorrad nell’elettrico.


Partiamo dal design. Quando BMW entrò nel mondo delle due ruote elettriche con il C evolution lo fece con un approccio stilistico convenzionale. Colorazioni a parte, era molto simile al C600 Sport. Il CE 04 e ora il CE 02 sembrano invece appartenere a un altro pianeta. Perché questo cambio di rotta?


“È una domanda interessante. Ovviamente il CE 04, è molto focalizzato sul design. E a me sembra ancora estremamente futuristico, anche se è sul mercato ormai da alcuni anni. Sì, penso che abbiamo trovato il tono giusto, un tono che si adatta bene al marchio per lanciare qualcosa di futuristico”.


A proposito del CE 02 ha usato la parola “esperimento”. Significa che in futuro possiamo immaginarlo più grande, come una moto vera?
“Voglio dire, prima di tutto, tornando al mio discorso in conferenza stampa, che per noi non ci sarebbe bisogno di un altro modello da 11 kW (il CE04 è infatti disponibile anche depotenziato a 11 kW, ndr). Quindi esiste la versione 11 kW del CE 02, ma penso che la proposta forte e l'estensione del nostro portfolio siano portati dal C02 da 4 kW, perché nella maggior parte dei Paesi è possibile utilizzarlo senza patente motociclistica (si parla di mercati mondiali, ndr. In Italia si può infatti guidare il CE 02 11 kW anche con la sola patente B automobilistica). Quindi il ragionamento che abbiamo fatto è che probabilmente attireremo molti dei nostri clienti automobilistici con un’estensione intelligente della mobilità urbana. E alla tua domanda sulla moto elettrica, ascoltiamo con molta attenzione alle richieste del nostro pubblico, ciò che effettivamente chiedono e quanto sono disposti a pagare. Allo stesso tempo, osserviamo da vicino la competizione sul mercato e quello che sta portando sul mercato stesso. E se combini entrambi gli aspetti, arrivi al risultato che probabilmente non è ancora arrivato il momento delle moto elettriche ad alto rendimento. Non escludiamo nulla però. Non pensiamo che avremo bisogno di una moto elettrica con potenze maggiori nei prossimi due, tre anni”.

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Questa intervista è stata raccolta in data 1 febbraio 2024, in occasione della presentazione alla stampa del BMW CE 02. In una successiva intervista, rilasciata a Motociclismo durante il Concorso d'Eleganza di Villa D'Este (fine maggio 2024), Flasch è stato ancora più netto. “In tema di elettrico abbiamo cambiato la nostra strategia e questa non contempla più una moto elettrica. Un paio di anni fa, pensavamo che la domanda dei clienti sarebbe andata nel verso di queste moto, ma se guardiamo al mercato attuale, vediamo che il motociclista non è ancora pronto ad accettare un simile veicolo. Abbiamo, quindi, sovrastimato la domanda, il mercato delle moto non è regolamentato come quello delle auto. Usare una moto risponde ad altre motivazioni che non sono certo quelle di un’automobile. Oltremodo c’è sempre il vero problema delle infrastrutture di ricarica. Ecco perché i motociclisti sono ancora riluttanti ad acquistare una moto elettrica per fare il giro del lago o per andare in montagna”.

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