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Peugeot Tweet, giochi di luce

Riuscito restyling estetico in linea con le auto della Casa del Leone per il ruote alte francese. Belli e aggressivi i gruppi ottici full LED e piacevole il cruscotto LCD connesso e ricco di informazioni. Sotto il vestito però non cambia nulla: restano il sottosella un po’ piccolo e continua a mancare l’ABS

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Peugeot Tweet 2023

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Il Tweet, cavallo di battaglia Peugeot nell’ambito scooter, è rinnovato ed è disponibile in tre cilindrate, 50, 125 e 200 cc. Le nuove versioni hanno la fanaleria LED, il cruscotto LCD, la presa USB, la sella biposto; il vano sottosella è in grado di accogliere un casco jet.

I motori sono dei monocilindrici 4T, il 50 (3 CV) e il 125 (11,5 CV) sono raffreddati ad aria; il 200 (12,2 CV) è raffreddato a liquido. I Tweet si distinguono per l’agilità e la compattezza: il 50 pesa 97 kg; il 125 e il 200 cc pesano entrambi 106 kg e hanno la sella a 790 mm da terra. Sono in arrivo anche due versioni, la GT “sportiva” e la cargo.

Siamo stati a Roma per provarlo nelle cilindrate 125 e 200, nella pagina seguente trovate le nostre impressioni di guida con i pregi e i difetti

Grande lavoro estetico sul rinnovato Tweet, che riprende gli stilemi automobilistici del Marchio Peugeot. Particolarmente riuscito il remake dei gruppi ottici, che al posteriore riprendono – in rilievo – la “zampata” del Leone, mentre le luci diurne e le frecce anteriori raffigurano i canini del felino, circondando lo stesso logo che campeggia sulle auto. Curate le plastiche e ben fatto e completo il cruscotto full LCD, connesso e ricco di informazioni.

Sotto il vestito, ritroviamo il vecchio Tweet, agile in città e leggero. Riconosciamo a Peugeot il coraggio di aver scelto Roma per la presentazione del restyling: le sue strade mettono infatti a dura prova le sospensioni di qualsiasi scooter. Quelle del Tweet non fanno eccezione, anche se ci sono sembrate in grado di “digerire” meglio buche e sconnessioni. Chiariamo: non siamo di fronte a un monoammortizzatore posteriore con leveraggio progressivo, ma a due elementi verticali tradizionali, che tuttavia hanno gestito pavé e sampietrini senza distruggere la schiena di chi guida. Anche la forcella ci è parsa trasmettere meno vibrazioni al manubrio rispetto al modello precedente. Detto questo, una sella più morbida avrebbe contribuito a un maggiore confort. Quando si assottiglia l’imbottitura, spesso è per allargare il sottosella, ma quello del ruote alte Peugeot accoglie solo i jet più piccoli.

Il Tweet, come la versione precedente, è piuttosto compatto: i piloti al di sopra del metro e ottanta potrebbero occasionalmente toccare il retroscudo con le ginocchia, ma la posizione in sella non è troppo raccolta. Il manubrio si impugna con naturalezza e anche i meno alti toccano bene terra, complice anche la sella rastremata.

La frenata, priva di ABS sul 125, forse la pecca maggiore per uno scooter “blasonato”, è adeguata al tipo di veicolo, parte molto morbida per poi acquistare mordente strizzando le leve. Invariati anche i motori, 50, 125 e 200. Abbiamo provato i due di maggiore cilindrata, dalla potenza praticamente sovrapponibile: 11,5 CV il 125 e 12,2 il 200. Maggiore il divario nella coppia 10,3 Nm a 6.500 giri per il 125 e 12,5 a 6.000 per il 200. Su strada si percepisce appena la maggior schiena del 200, che ha anche il vantaggio di vibrare meno rispetto al 125 su pedane e manubrio (siamo comunque nel range della sopportabilità).

Detto questo, i 111 kg in ordine di marcia in città rendono lo scooter sufficientemente scattante da partire in tranquillità davanti alle auto, quando scatta il verde.

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Tutte e tre le cilindrate sono declinate in due versioni, Allure e GT. Di seguito i prezzi:

Tweet 50 Allure 2.599 euro c.i.m.

Tweet 50 GT 2.649 euro c.i.m.

Tweet 125 Allure 3.249 euro c.i.m.

Tweet 125 GT 3.349 euro c.i.m.

Tweet 200 Allure 3.449 euro c.i.m.

Tweet 200 GT 3.549 euro c.i.m.

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