Grande lavoro estetico sul rinnovato Tweet, che riprende gli stilemi automobilistici del Marchio Peugeot. Particolarmente riuscito il remake dei gruppi ottici, che al posteriore riprendono – in rilievo – la “zampata” del Leone, mentre le luci diurne e le frecce anteriori raffigurano i canini del felino, circondando lo stesso logo che campeggia sulle auto. Curate le plastiche e ben fatto e completo il cruscotto full LCD, connesso e ricco di informazioni.
Sotto il vestito, ritroviamo il vecchio Tweet, agile in città e leggero. Riconosciamo a Peugeot il coraggio di aver scelto Roma per la presentazione del restyling: le sue strade mettono infatti a dura prova le sospensioni di qualsiasi scooter. Quelle del Tweet non fanno eccezione, anche se ci sono sembrate in grado di “digerire” meglio buche e sconnessioni. Chiariamo: non siamo di fronte a un monoammortizzatore posteriore con leveraggio progressivo, ma a due elementi verticali tradizionali, che tuttavia hanno gestito pavé e sampietrini senza distruggere la schiena di chi guida. Anche la forcella ci è parsa trasmettere meno vibrazioni al manubrio rispetto al modello precedente. Detto questo, una sella più morbida avrebbe contribuito a un maggiore confort. Quando si assottiglia l’imbottitura, spesso è per allargare il sottosella, ma quello del ruote alte Peugeot accoglie solo i jet più piccoli.
Il Tweet, come la versione precedente, è piuttosto compatto: i piloti al di sopra del metro e ottanta potrebbero occasionalmente toccare il retroscudo con le ginocchia, ma la posizione in sella non è troppo raccolta. Il manubrio si impugna con naturalezza e anche i meno alti toccano bene terra, complice anche la sella rastremata.
La frenata, priva di ABS sul 125, forse la pecca maggiore per uno scooter “blasonato”, è adeguata al tipo di veicolo, parte molto morbida per poi acquistare mordente strizzando le leve. Invariati anche i motori, 50, 125 e 200. Abbiamo provato i due di maggiore cilindrata, dalla potenza praticamente sovrapponibile: 11,5 CV il 125 e 12,2 il 200. Maggiore il divario nella coppia 10,3 Nm a 6.500 giri per il 125 e 12,5 a 6.000 per il 200. Su strada si percepisce appena la maggior schiena del 200, che ha anche il vantaggio di vibrare meno rispetto al 125 su pedane e manubrio (siamo comunque nel range della sopportabilità).
Detto questo, i 111 kg in ordine di marcia in città rendono lo scooter sufficientemente scattante da partire in tranquillità davanti alle auto, quando scatta il verde.