Già il posto di guida dà l’idea del carattere di questa moto. Sparisce il blocchetto della chiave e al suo posto, su semimanubri molto racing, una bella pulsantiera da pista. Per avviare l’elettronica si preme il tasto blu al centro del blocchetto di sinistra, poi il motore si accende con il classico pulsante a destra. E subito un sound ruggente, aggressivo, pervade dallo scarico Akrapovič. Che grinta!
Sterzo limitato, sella in neoprene, pedane rialzate (e regolabili)… la posizione è azzeccata per la guida tra i cordoli! Non è estrema come una sportiva pura, ma decisamente più aggressiva rispetto a quella della GSX-8R standard. E, nonostante le misure compatte della moto, anche gli spilungoni riescono a trovare la posizione corretta.
Pronti, via e subito l’aspetto che ci è piaciuto di più di questa moto: è aggressiva e facile allo stesso tempo. Il suo bicilindrico esprime il meglio di sé ai medi regimi, per cui non ha senso tirargli il collo, ma da più gusto buttando dentro una marcia dopo l’altra (con il cambio rovesciato quickshifter) e sfruttare il suo tiro tra i 4.000 giri/min. fino agli 8.000.
Ottimo l’impianto frenante, ben dimensionato alle prestazioni della moto, che permette staccate all’ultimo. Tra le curve ci ha stupito la stabilità della ciclistica della moto. Nessuno aveva mai messo tra i cordoli la 8R CUP, per cui nei primi turni la moto tendeva ad allargare le curve appena si prendeva in mano il gas. Ma grazie all’indiscutibile qualità delle sospensioni e un lavoro di setting delle sospensioni fatto tra un turno e l’altro la moto è migliorata decisamente. E già nei turni del pomeriggio siamo riusciti ad accelerare molto prima con la 8R CUP che ci restituiva grande scorrevolezza a centro curva, senza più allargare la traiettoria.
Come detto, si è trattato giusto di una prima presa di contatto con la nuova GSX-8R CUP che nel corso dei mesi verrà ulteriormente sviluppata e modificata. Questo, però, ci ha permesso di tastare con mano il suo grande potenziale. Difetti? Il trofeo non è ancora iniziato!